Assange, 5 giornali importanti chiedono scarcerazione: ma è tardi

Assange, 5 giornali importanti chiedono scarcerazione: ma è tardi

Julian Assange si trova ancora in una prigione britannica in attesa dell’estradizione verso gli Stati Uniti. Paese che vorrebbe vederlo su una sedia elettrica per aver disvelato le sue malefatte tramite il portale Wikileaks.

In questi anni, Assange aveva trovato riparo in Ecuador, paese che poi lo ha venduto e consegnato alla Gran Bretagna nel 2019 (ne abbiamo parlato qui). Stato che per ora non ha ancora concesso l’estradizione oltreoceano, il che è anche un po’ una sorpresa dato l’ottimo rapporto tra i due Stati. Forse a salvare Assange sono stati i problemi politici interni all’ombra della ormai defunta Regina, con vari cambi di governo e la morte di quest’ultima.

A ciò poi vanno aggiunge pandemia e guerra, oltre che una crisi economica che sta mordendo anche il Regno Unito. Ma, presumiamo, appena le cose si stabilizzeranno e tornerà il sereno sotto il Big Bang, i britannici non tarderanno a consegnare agli storici alleati l’ambito regalo.

Del resto, lex ministro dell’Interno Priti Patel, aveva già concesso l’estradizione. Ma gli avvocati di Assange avevano fatto ricorso lo scorso luglio.

In attesa che ciò avvenga, 5 giornali internazionali molto importanti, appartenenti a 5 paesi diversi – ossia New York Times, The Guardian, Le Monde, El Pais e Der Spiegel – hanno pubblicato all’unisono sulle proprie pagine una lettera aperta in favore del fondatore di Wikileaks. Meglio tardi che mai si dirà.

5 giornali scrivono lettera per liberare Assange

Come riporta Contropiano, ad onor del vero, i 5 giornali in data 28 novembre 2010 parteciparono alla pubblicazione dei 250mila documenti, il che non può che fargli onore.

Ecco la lettera:

La sua incriminazione è un pericoloso precedente e minaccia di minare il primo emendamento e la libertà di stampa in America – si legge – ottenere e diffondere informazioni segrete nel pubblico interesse è la parte essenziale del lavoro quotidiano dei giornalisti. Se questo lavoro viene criminalizzato – conclude – il nostro dibattito pubblico e le nostre democrazie saranno indebolite in modo significativo

Pubblicare non è un reato: il governo degli Stati Uniti deve far cadere le accuse contro Julian Assange per aver pubblicato segreti

Una lettera arrivata fuori tempo massimo, di oltre tre anni. Ma speriamo possa servire ai più a conoscere il caso Assange. Sebbene sembri più una mossa ipocrita da parte dei 5 giornaloni per dire “ci abbiamo provato“.

Personaggio a cui dobbiamo essere molto grati e che incarna uno dei tanti tradimenti dei Cinque stelle, che nella campagna elettorale per le elezioni del 2018, gli promisero con tanto di collegamento video di impegnarsi per lui.

Tra l’altro, proprio Di Maio è stato anche Ministro degli esteri per due anni. Ma ormai “MohammedGiggino ha altro a cui pensare in quel del Golfo Persico. Chiedere anche a Chico Forti.

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