Andrea Purgatori: la parabola dalle inchieste coraggiose al codazzo mainstream

Andrea Purgatori: la parabola dalle inchieste coraggiose al codazzo mainstream

Andrea Purgatori è morto stamane dopo una breve malattia fulminante. Noto per varie inchieste, negli ultimi curò Atlantide su La7.

Il giornalista, sceneggiatore, saggista e anche attore Andrea Purgatori si è spento oggi a 70 anni dopo una breve malattia fulminante. Il web e la Tv ne sta tessendo le lodi come coraggioso giornalista d’inchiesta.

In effetti se si guarda alla sua lunga carriera giornalistica, che ha preso anche le forme cinematografiche, ha seguito tanti casi scottanti nazionali e internazionali. Tuttavia, anch’egli negli ultimi anni ha ceduto al politically correct, soprattutto con la trasmissione Atlantide in onda su La7.

Biografia di Andrea Purgatori: articoli, film, libri

Come riporta Wikipedia, è diventato giornalista professionista nel 1974, conseguendo poi il Master of Science in Journalism della Columbia University a New York nel 1980. E’ stato inviato del Corriere della Sera dal 1976 al 2000, dove ha curato molte inchieste e reportage su casi scottanti del terrorismo internazionale e italiano negli “anni di piombo” e sullo stragismo, come il caso Moro e la strage di Ustica. Ha raccontato numerosi delitti di mafia dal 1982, fino alla cattura di Totò Riina. Ha realizzato reportage su molti conflitti sparsi per il Mondo.

Attivo anche in Tv: prima di La7, è stato autore e conduttore di Uno di notte (Rai 1, 1999), mentre su Rai 2 ha realizzato servizi televisivi per Dossier, Spazio Sette, Focus tra il 1978 il 1988. Su Raitre, invece, ha condotto Confini (1996).

E’ stato attivo pure nell’editoria, con vari saggi ed esordendo nel campo del Romanzo nel 2019 con il libro “Quattro piccole ostriche” (edito HarperCollins).

Come sceneggiatore ha scritto molte fiction per la TV, ma soprattutto gli script di molti film d’inchiesta: Il muro di gomma, dedicato alla sua inchiesta sulla strage di Ustica; Il giudice ragazzino (1994), dedicato al magistrato Renato Livatino; L’industriale (2011), dedicato agli imprenditori soffocati dalla crisi; Fortapàsc (2009), dedicato alla vita del giornalista ucciso dalla Camorra Giancarlo Siani; Vallanzasca – Gli angeli del male (2010) su Renato Vallanzasca.

E’ stato anche attore, con comparsate varie, tra cui in Fascisti su Marte, Boris, Posti in piedi in paradiso e L’abbiamo fatta grossa.

L’ultimo lavoro documentaristico è stato Vatican Girl: la scomparsa di Emanuela Orlandi.

Atlantide di Andrea Purgatori: il solito codazzo mainstream

Peccato però che, passato su La7, negli ultimi anni Purgatori si sia accodato alla storytelling mainstream. Per esempio, sostenendo che Giacomo Matteotti, parlamentare socialista fu ucciso “su mandato di Benito Mussolini”, quando sono ormai decenni che la storiografia – perfino orientata a sinistra, si pensi a Lucio Villari – ha determinato l’estraneità dell’allora futuro Duce con quel caso di cronaca, sicuramente perito a seguito di attacchi squadristi. Anche se altre versioni vorrebbero addirittura Matteotti ucciso per ragioni lobbistiche.

Mentre sulle questioni legate alla stretta attualità, si è accodato alla vulgata liberal prevalente su immigrazione e Ong, climate change, pandemia Covid-19 e vaccini, Donald Trump, Vladimir Putin (del resto, su La7 non poteva essere altrimenti).

C’è poi chi sostiene, come Il Primato Nazionale, che anche nella golden age della sua carriera, quella del succitato giornalismo d’inchiesta, non abbia fatto altro che allinearsi sempre al potere e al sistema dominante. Con inchieste che non hanno mai svelato nulla di concreto, ma fossero solo finto-impegnate e finto-coraggiose.

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2 Risposte a “Andrea Purgatori: la parabola dalle inchieste coraggiose al codazzo mainstream”

  1. Come dimenticare la pagliacciata fatta da lui e il suo staff, quando pubblicò un video spacciandolo per vero, mentre era una parte di un videogioco?

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