IL CASO USTICA, UN MURO DI GOMMA MAI ABBATTUTO
Tra i tanti film visti, volevo segnalarvi “Il muro di gomma” che tratta de “il caso Ustica”, attraverso il coraggio di un giornalista fiorentino del Corriere della sera, Rocco Ferrante, che malgrado i freni interni al suo stesso giornale e le minacce esterne psicologiche e materiali provenienti dai servizi segreti e dagli ufficiali dell’aeronautica, cercherà di fare chiarezza e abbattere quel muro di gomma che impediva (e di fatto ha impedito) l’emersione della verità. L’unica cosa che gli riuscirà purtroppo sarà scrivere in prima pagina, dopo una decina di anni di processi annacquati e insabbiati, il titolone “Ustica, vergogna di Stato”, che, anche se non è servito a riportare in vita le vittime di quell’assurda strage, almeno ha dato un po’ di soddisfazione agli inconsolabili familiari delle stesse.
Il caso Ustica rappresenta uno dei tanti misteri della nostra Repubblica, rimasto senza colpevoli e ormai finito nell’oblio. Breve sintesi dell’accaduto: Il 27 giugno 1980 un “DC9 ITAVIA”, in volo da Bologna a Palermo, cadde tra l’isola di Ponza e l’isola di Ustica, causando la morte di 81 persone tra passeggeri ed equipaggio. Un cedimento strutturale dell’aereo fu la causa cui immediatamente venne attribuita la ragione del disastro, mentre furono quasi subito abbandonate le altre due possibili piste: l’impatto con un missile o l’esplosione interna di una bomba; quindi, il caso del “DC9 ITAVIA” apparve, nella contestualità del suo verificarsi, agli occhi dell’opinione pubblica, soltanto uno dei ricorrenti incidenti che funestano il traffico aereo.
In realtà, la conclusione a cui è pervenuta l’inchiesta giudiziaria sembra voler più gettare acqua sul fuoco, che non fare luce sull’accaduto. Infatti, fu seguita anche la pista di un possibile missile, anche americano o francese, che avrebbe colpito l’aereo (del resto, le registrazioni dei radar, mostrano delle mancanze di dati, proprio nel frangente in cui è avvenuto il disastro) in seguito a fallaci esercitazioni o un attacco voluto. Ma ciò portò ad uno scontro istituzionale con l’Aeronautica (che comunque seguì con preoccupazione lo svolgersi delle indagini) e la pista fu quasi subito abbandonata. Fu subito abbandonata anche la pista di una bomba interna, che sarebbe esplosa. In effetti, nei resti dell’aereo sono state ritrovate schegge che sembravano essere state spinte da un esplosione, se non da un oggetto esterno impattato con l’aereo.
Di recente, è stata avanzata anche l’ipotesi di un mancato attentato al leader libico, Gheddafi, che doveva, quel giorno, sorvolare la stessa zona. Infatti, pochi giorni dopo l’abbattimento del DC9, fu abbattuto in Calabria un aereo libico, di cui pure si è saputo molto poco.
La pista dell’attentato non poteva essere così sommariamente e velocemente esclusa, anche in virtù dell’imminente strage alla Stazione di Bologna del 2 agosto e quella successiva sul Rapido 904 Napoli-Milano del 23 dicembre 1984; e anche perché all’epoca ci troviamo ancora a Guerra Fredda in corso.
Ritornando al film, la storia è raccontata bene, a tratti è avvincente, ben documentata e anche commovente (ma data la gravità dell’accaduto, ci mancherebbe pure il contrario). Tuttavia il cast degli attori lascia un po’ a desiderare, trattandosi di attori di fiction e mini serie televisive, pertanto poco adatti ad un film per il grande schermo e soprattutto, dalla storia così importante. Considerando questi due aspetti non assolutamente trascurabili, l film avrebbe meritato attori di primo livello; ma molto probabilmente siamo al solito problema di budget tipico del cinema italiano.
Comunque, lo consiglio, per ricordare o apprendere uno dei tanti eventi vergognosi della storia del nostro Paese (valutazione personale 3/5 stelle).
(Fonte: “Le stragi dimenticate” di Luca Scialò, http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=15697)
Condivido, bellissimo film. Anche se ritenere attori come il compianto Corso Salani, Angela Finocchiaro, il grande Ivo Garrani, Ivano Marescotti e un paio d'altri come "attori non di primo livello, da fiction televisiva…"… è davvero ingiusto e inesatto: ce ne fossero di attori così!