America scoperta prima di Colombo: il documento che lo proverebbe

America scoperta prima di Colombo: il documento che lo proverebbe

Introduzione

Qualche giorno fa è ricorso l’anniversario della scoperta dell’America, avvenuta in via ufficiale il 12 ottobre 1492. Vi salpò insieme a 90 marinai partiti dal comune spagnolo di Palos de la Frontera, a bordo delle tre famose caravelle: la Nina, la Pinta e la Santa Maria.

Vi sarebbe tornato a più riprese: nel 1493, in cui scoprì nuove isole; nel 1498, quando arrivò nell’America Meridionale; nel 1502, quando raggiunse l’America Centrale. La prima volta, egli credeva di essere giunto o a Cipango (nome conferito da Marco Polo al Giappone o in Cina.

Il primato di Colombo è stato confutato più volte. Si parla di musulmani (ne ho parlato qui), ma anche di un altro italiano: Marco Polo. Il quale avrebbe scoperto l’America alla metà del XIII secolo, ben 200 anni prima di Cristoforo Colombo, durante il viaggio in Asia che descriverà poi ne “Il Milione”.

Ora spunta un’altra prova che, quando Colombo approdò in America, in realtà già era nota. Si tratta della “Cronica Universalis” del cronachista milanese Galvano Fiamma.

Vediamo cosa dice il documento ritrovato a Milano.

America scoperta prima di Colombo

Come riporta Libero, si tratta di una ricerca dell’Università Statale di Milano, coordinata dal professore Paolo Chiesa e pubblicata sulla rivista “Terrae Incognitae“.

L’opera, risalente al 1340, presenta un evidente riferimento al continente americano:

I marinai che percorrono i mari della Danimarca e della Norvegia dicono che oltre la Norvegia, verso settentrione, si trova l’Islanda. Più oltre c’è un’isola detta Grolandia. E ancora oltre, verso occidente, c’è una terra chiamata Marckalada

I ricercatori sono sicuri che la Marcklada di Galvano Fiamma coincida con la Markland di cui si parla nelle saghe norrene.

La Marcklada, invece, era conosciuta anche tra i marinai genovesi, tra i quali il Fiamma visse per qualche anno, e da cui trasse le importanti informazioni riportate nell’opera appena disvelata. Si tratta quindi de “la prima menzione del continente americano nella regione del Mediterraneo“. La prova che marinai e navigatori genovesi fossero al corrente delle spedizioni vichinghe oltre l’Oceano.

Galvano Fiamma descrive addirittura le caratteristiche delle terre che si estendevano oltre la Groenlandia, e quelle dei suoi abitanti:

Gli abitanti del posto sono dei giganti: lì si trovano edifici di pietre così grosse che nessun uomo sarebbe in grado di metterle in posa, se non grandissimi giganti. Lì crescono alberi verdi e vivono moltissimi animali e uccelli

Il cronachista medievale sembra riportare semplicemente quelle che erano le informazioni orali a disposizione dei naviganti, e sottolinea poco oltre che “non c’è mai stato nessun marinaio che sia riuscito a sapere con certezza notizie su questa terra e sulle sue caratteristiche“.

Il professor Chiesa ritiene che la cronaca del dominicano Galvano Fiamma sia vera, giacché

è cosa nota da tempo che le carte nautiche disegnate a Genova e in Catalogna offrano una rappresentazione geografica più accurata delle terre del nord, che potrebbe indicare un contatto diretto con quelle regioni

Conclusioni

Dunque, sempre più dubbi sul primato di Colombo sulla scoperta dell’America. Anzi, c’è di più: sapevi che ad essere messa in dubbio è la stessa esistenza di Cristoforo Colombo? Ne ho parlato qui.

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