Alex Baroni, la storia dello Stevie Wonder italiano

Alex Baroni, la storia dello Stevie Wonder italiano

Ripercorriamo la biografia di Alex Baroni, straordinario interprete della canzone italiana, morto a soli 35 anni.

Alex Baroni, all’anagrafe Alessandro Guido Baroni, è stato uno straordinario interprete della canzone italiana. Che Lucio Dalla definì lo Stevie Wonder italiano. Di seguito ne ripercorriamo la storia, dalle origini al successo passando per la storia d’amore con un’altra straordinaria interprete ossia Giorgia, fino al tragico incidente che ce lo ha portato via troppo presto.

La storia di Alex Baroni

Alex Baroni nasce a Milano il 22 dicembre 1966, da Gianni Baroni, fisico, e Marina Marcelletti, matematica. E, inevitabilmente, anche lui segue gli studi scientifici, laureandosi in chimica presso l’Università degli Studi di Milano. Sarà anche docente di chimica in istituti tecnici pubblici e privati.

Ma la sua vera passione è la musica, che coltiva con maggiore insistenza a 17 anni, quando, dopo un incidente motociclistico, che lo costrinse a letto per un anno, trova nel canto una fondamentale distrazione dall’immobilità forzata.

Dopo la lunga degenza, prende lezioni da Luca Jurman, il quale ha collaborato con uno sterminato numero di grandi artisti italiani. Forma così un gruppo con degli amici, esibendosi in vari locali di Milano proponendo soprattutto cover di canzoni funk, soul e blues. Molti brani sono attinti dal repertorio di Pino Daniele.

Nel 1991 la prima vera esperienza professionale, entrando tra i cori dell’album Un’altra strada, del cantautore genovese Massimiliano Cattapani. Inoltre, è corista di vari artisti allora già affermati come Eros Ramazzotti, Ivana Spagna, Francesco Baccini e Rossana Casale. Ma forma anche un altro gruppo, assieme ad Andrea Zuppini, i Metrica: nel 1994 arriva anche suo primo album intitolato Fuorimetrica e prodotto da Eros Ramazzotti, con cui Alex duetta anche nel brano Non dimenticare Disneyland. Quest’album è stato peraltro ristampato postumo la sua morte nel 2007, con l’aggiunta di un brano inedito, intitolato La lettera, che è anche uno dei quattro nuovi brani poi inseriti nella doppia raccolta Alex Baroni Collection. Uscita lo stesso anno.

In quegli entra nell’Orchestra della Rai, e nel 1996 è al Festival di Sanremo sempre nelle vesti di corista.

Il successo

Nel 1997 inizia la carriera vera e propria, grazie alla proficua collaborazione con i produttori di tutti i suoi dischi, Marco Rinalduzzi e Massimo Calabrese che insieme con lui scriveranno quasi tutte le canzoni del suo repertorio. Esordisce al Festival di Sanremo 1997 come cantante, nella “Categoria Giovani” e ottiene successo di critica e di pubblico con il brano Cambiare: Baroni vince infatti il premio come miglior voce del Festival, premiato dalla giuria di qualità presieduta da Luciano Pavarotti. Cambiare resterà anche uno dei suoi brani più rappresentativi.

Lo stesso anno esce il primo album inciso per l’etichetta discografica Dischi Ricordi, a cui il cantante dà il suo nome d’arte Alex Baroni, contenente oltre a Cambiare, altri brani di successo, tra i quali Male che fa male (con un coro costituito da circa cinquanta persone), Scrivi qualcosa per me, Ce la farò (altro brano maggiormente rappresentativo, scartato in precedenza a Sanremo giovani), La voce della Luna e la cover di un brano dei Beatles intitolato In My Life.

Inserito di diritto tra le voci emergenti più interessanti, nello stesso anno presta la voce alla colonna sonora del film d’animazione della Walt Disney Hercules. Dà anche la voce all’Ercole adolescente, cantando Posso farcela. Il 1997 prosegue con una serie di partecipazioni a kermesse canore in giro per l’Italia.

Nel 1998 partecipa al Festival di Sanremo con il brano Sei tu o lei (Quello che voglio), ma questa volta ma nella categoria “Big“. Il sottotitolo del pezzo, Quello che voglio, viene utilizzato poco dopo per il nuovo album. Oltre alla canzone sanremese, il lavoro contiene altre due tracce molto note: Onde e Dimmi che ci sei.

Il successo porta il giovane artista anche a Sanremo Top, nel maggio 1998, da dove Baroni parte per il nuovo tour dal vivo. Ad agosto, nel corso della tournée, l’artista ha partecipato, vincendo, al Festival internazionale della canzone di Sopot che si tiene in Polonia.

A settembre dello stesso anno esce l’album Onde, che sarà pubblicato anche fuori dai confini nazionali. Si tratta di una raccolta, che, oltre alla title track, contiene i pezzi migliori estratti dai suoi due lavori discografici precedenti. Resterà la fatica discografica con maggiore successo commerciale.

Il 14 dicembre 1998 ha l’onore di tenere il concerto di riapertura dello storico Teatro Palladium di Roma, rimasto chiuso nei tre anni precedenti, celebrando su tale palco il disco d’oro di Quello che voglio. A febbraio dell’anno successivo riceve il premio l’Oscar dei Giovani 1998.

Nel 1999 partecipa all’album postumo di Ivan Graziani, Per sempre Ivan, nel quale canta in duetto con Umberto Tozzi la canzone È stato un viaggio (Vita), il cui testo è di Renato Zero e la musica dello stesso Ivan Graziani. A settembre dello stesso anno esce il nuovo singolo Pavimento liquido, che anticipa l’uscita del suo quarto album: Ultimamente, che porta anche la firma di Renato Zero al brano E il cielo mi prese con sé. Che sembra quasi premonitore.

Sanremo però questa volta gli regala una delusione: il brano Ultimamente non passa le selezioni e non sarà neppure incluso nel lavoro del 1999, cosa che invece avverrà nel disco postumo C’è di più, del 2004, di cui peraltro sarà il singolo trainante.

In quel periodo inizia una lunga tournée di 2 anni. Nel 2000 canta in uno spot della Coca-Cola. Con l’arrivo del Nuovo Millennio, tesse anche importanti collaborazioni internazionali con grandi nomi della musica quali Simon Le Bon, George Michael e Boy George.

Il 28 gennaio 2002 duetta con Massimo Di Cataldo al teatro Sistina di Roma, nello spettacolo Beatles forever, dove propongono i più grandi successi del leggendario gruppo di Liverpool supportati dall’Orchestra Sinfonica Abruzzese. Questa, di fatti, resterà l’ultimo suo spettacolo.

La relazione con Giorgia

Dal 1997 al 2001, fino a pochi mesi prima della morte, ebbe una relazione con Giorgia. La quale, nel 2019 in un’intervista a Verissimo, ha rivelato che Baroni aveva intrapreso una nuova relazione, tenendo però segreta l’identità della compagna.

Tra i due nasce anche una proficua collaborazione artistica: nel 1999 scriverà per Giorgia due brani: È la verità, poi inserita nell’album di quest’ultima Girasole, e Prima di domani, che finirà nel disco della cantante romana Senza ali (2001). Giorgia restituirà il favore, collaborando con lui alla composizione del testo di Fuori dalla mia finestra, uno dei brani di Ultimamente. Tra i due inizierà anche una relazione.

La cantante romana dedicherà ad Alex lo struggente brano Gocce di memoria, singolo pubblicato il 20 marzo 2003 come estratto dalla colonna sonora del film La finestra di fronte. Il brano, scritto insieme al compositore Andrea Guerra, è stato successivamente incluso anche nel sesto album in studio della cantante: Ladra di vento. Nello stesso è contenuto anche Per sempre, altro brano dedicato al cantante milanese.

Alex Baroni come è morto

Nel pomeriggio del 19 marzo 2002 Alex Baroni è coinvolto in un grave incidente stradale: mentre percorre in moto la circonvallazione Clodia a Roma, viene travolto da un’auto che stava compiendo un’inversione di marcia in un punto vietato; sbalzato dalla moto, viene investito da una seconda auto che procede a velocità sostenuta. Le sue condizioni appaiono subito gravi, tanto che viene ricoverato in stato di coma irreversibile nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Santo Spirito. Muore a distanza di 25 giorni, la mattina del 13 aprile, all’età di 35 anni.

Il mondo della musica e dello spettacolo è profondamente scosso dall’accaduto, con tanti Vip che lo ricordano durante trasmissioni ed eventi. Viene anche osservato un minuto di silenzio in suo onore in occasione di Inter-Brescia, essendo lui tifoso dei nerazzurri.

Riposa nel cimitero di Greco a Milano.

Nel giugno 2007 l’automobilista coinvolto nell’incidente viene scagionato dall’accusa di omicidio colposo e assolto. I giudici assodano che Baroni stava procedendo a velocità troppo elevata e senza aver allacciato il casco.

Negli anni sono stati incisi postumi vari lavori rimasti nel cassetto, anche interpretati da altri artisti.

Qui abbiamo parlato di un altro artista morto molto giovane: Franco Fanigliulo.

Fonte: Wikipedia

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