Gaza, dall’Iran allo Yemen: il conflitto si è già esteso

Gaza, dall’Iran allo Yemen: il conflitto si è già esteso

La crisi di Gaza si è già estesa ad altri paesi. Libano, Iran, Siria, Yemen, per motivi diversi che vediamo di seguito.

Il Medioriente si è infiammato nuovamente, del resto basta poco, essendo una grossa polveriera che attende solo la minima miccia per esplodere. D’altronde, lo stato di Israele è stato creato nel bel mezzo di paesi musulmani e basta poco affinché vicini così diversi finiscano per litigare.

A ciò aggiungiamoci che ormai Israele si muove autonomamente da alcuni anni, con gli Usa che non la controllano più a distanza come accadeva un tempo. Ma negli ultimi anni sono cambiate radicalmente le alleanze in favore non solo degli israeliani ma anche dei palestinesi.

Israele può contare su una maggiore amicizia di Russia e Cina, dall’alto degli ultimi accordi commerciali ed economici. Mentre la Palestina può ancora contare su quasi tutto il fronte arabo, che però poco ha fatto per la nascita di uno stato vero e proprio.

Ma torniamo all’allargamento del fronte: la guerra si è estesa ad altri paesi. Libano, Iran, Siria, Yemen, per motivi diversi sono già entrati nel conflitto.

Gli ultimi aggiornamenti su Gaza

In questi giorni, Israele ha di fatto coinvolto la Siria, bombardando a più riprese gli aeroporti di Damasco e Aleppo, i più importanti del paese, già ridotto in macerie da oltre 10 anni di guerra civile.

L’allargamento che più preoccupa è però quello che riguarda l’Iran. Il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, intervenendo in una conferenza stampa congiunta a Teheran con il suo omologo sudafricano Naledi Pandor ha affermato:

Avverto gli Stati Uniti e il loro delegato (Israele ndr.) che se non fermano immediatamente il crimine contro l’umanità e il genocidio a Gaza, tutto è possibile in qualsiasi momento e la regione andrà fuori controllo

Indirettamente è arrivata anche la risposta delle autorità israeliane:

Il piano dell’Iran è di attaccare Israele su tutti fronti. Se realizziamo che vogliono attaccare Israele, non solo su tutti i nostri fronti, noi attaccheremo la testa del serpente, l’Iran

Barkat, in particolare, si riferisce al fronte settentrionale con gli Hezbollah libanesi. Se ci attaccano, ha aggiunto, “siamo pronti a cancellarli dalla faccia della terra”.

Ma il conflitto sta anche riguardando lo Yemen. Tre missili da crociera per attacco terrestre e diversi droni sono stati intercettati nei giorni scorsi da un cacciatorpediniere Usa nel Mar Rosso. A lanciarli dallo Yemen, hanno fatto sapere dal Pentagono, sarebbero stati i ribelli Houthi ed erano indirizzati verso Israele.

Si tratta di un gruppo armato – principalmente sciita – che ormai da qualche anno controlla Sana’a, la capitale yemenita. Prendono il nome dal loro leader fondatore, Ḥusayn Badr al-Dīn al-Ḥūthī, ucciso dalle forze statali yemenite nel 2004. Nati verso la fine del secolo scorso e diventanti sempre più potenti dai primi anni 2000, sempre con spirito antigovernativo, ufficialmente si chiamerebbero Anṣār Allāh, che si traduce in “Partigiani di Dio“.

Qui abbiamo parlato delle origini del conflitto a Gaza.

Fonti:

Contropiano

Il Giornale

SkyTg24

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