Vediamo come funziona il provvedimento Ue che scatterà dal 25 agosto che molti già bollano come censura.
I Social sono diventati un’arena virtuale dove tutti offrono il meglio e il peggio di sé. Dai momenti della propria vita quotidiana (shopping, lavoro, viaggi, cene o pranzi fuori, ricette, sketch con parenti o amici, ecc.) alla vendita di prodotti o servizi, passando per le offese gratuite soprattutto nascosti dietro un nickname (i cosiddetti haters o leoni da tastiera), fino alle proteste virtuali.
Dal prossimo 25 agosto però sui Social scatterà una nuova censura voluta dall’Unione europea, che qualcuno ha già paragonato a quanto fanno i presidenti semi-dittatori per chiudere spazi di rivolta. Si pensi a Mubarak in Egitto (noto in Italia come lo “zio di Ruby) durante la primavera araba nel 2011 o a Erdogan in Turchia qualche anno fa.
In effetti, che qualcosa del genere sarebbe prima o poi arrivato lo si era capito dalle parole del Presidente della Francia Emmanuel Macron, il quale, alla luce delle veementi proteste, le ennesime di questi ultimi anni, scatenatesi in strada come appunto sui Social, aveva invitato gli stati membri dell’Unione europea a fare una riflessione su quel mondo virtuale così fastidioso per i potenti e sulla necessità di una forma di stretta.
Come funziona la censura che sarà applicata ai Social dal 25 agosto
Come riporta il Sussidiario, la stretta dovrebbe arrivare dal regolamento dell’UE (Digital Services Act), il quale finirà, secondo i critici, per ‘censurare’ ogni social che non cancella messaggi e post che parlano di rivolte e manifestazioni.
Ad annunciarlo è stato lo scorso 10 luglio il commissario europeo Thierry Breton (le parole di Macron risalgono ad appena 4 giorni prima):
Quando ci sono contenuti odiosi, contenuti che invitano ad esempio alla rivolta, quali anche chiamare per uccidere o bruciare auto, (le piattaforme) avranno l’obbligo immediato di cancellarle. Se non lo fanno, saranno immediatamente sanzionati
Dunque, il provvedimento a cui fa riferimento Breton non consisterà solo in una multa ma il social che non cancellerà post e messaggi del genere andrà incontro ad una vera e propria restrizione. Ne verrà infatti bloccato lo sfruttamento sul territorio europeo. Riguardo invece chi pubblica certi contenuti, tra i provvedimenti troviamo la sospensione, per un periodo ragionevole e previo avviso, della fornitura dei servizi (piattaforme) agli utenti che diffondono frequentemente contenuti manifestamente illegali.
Insomma, siamo dinanzi al solito rischio per cui con la scusa di tutelare gli utenti da offese e minacce, si censurano anche contenuti contro i potenti.
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