Viktor Bout, chi è il “mercante di morte” possibile erede di Prigozhin

Viktor Bout, chi è il “mercante di morte” possibile erede di Prigozhin

Mentre dalla Russia arriva la conferma che su quell’aereo ci fosse davvero Evgenij Prigozhin tramite test del DNA (qui abbiamo riportato tutti i dubbi sulla sua morte), già circolano i nomi di chi potrebbe sostituirlo come figura di riferimento della Russia nelle guerre internazionali (la Wagner è stata di fatto sciolta). Essendo morto anche il suo vice (altro fatto strano, visto che difficilmente i due avrebbero viaggiato insieme). Si parla di Viktor Bout, soprannominato “mercante di morte“.

Un nomignolo che è tutto dire e che precede la sua fama. Viktor Bout è stato condannato a 25 anni di carcere in un Tribunale di Lower Manhattan nel 2011, per poi essere rilasciato e scambiato con la cestista americana Brittney Griner. A sua volta arrestata in Russia per essere stata trovata in possesso di un paio di capsule di olio di cannabis nel suo bagaglio e inizialmente condannata a 9 anni di carcere.

Vediamo meglio chi è Viktor Bout.

Chi è Viktor Bout

Come racconta Il fatto quotidiano, Viktor Bout, oggi 57enne, è nato a Dushanbe, capitale del Tagikistan. Un linguista di talento con un’ottima padronanza dell’inglese, del francese, del portoghese, dell’arabo e del persiano. Parla fluentemente e scrive anche in Esperanto.

E’ stato per oltre 20 anni il più grande trafficante di armi del mondo. Ha venduto armi a Stati in Asia, Sud America ma soprattutto Africa.

Quando Viktor Bout entra nei radar degli investigatori dell’Onu in Africa sono i primi anni ’90. Quando nel 1989 crolla il blocco comunista Bout ha già dismesso la divisa da ufficiale e si è dato agli affari, come del resto tanti altri, trasformatisi in oligarchi. Con la disintegrazione della vasta flotta aerea sovietica fu in grado di acquistare uno squadrone di 60 aerei cargo militari, presto piazzati sul mercato e finiti a mietere vittime in conflitti fratricidi in 3 continenti. I suoi clienti già includevano gruppi ribelli e milizie dal Congo alla Liberia, all’Angola al Ruanda.

La sua capacità di sfuggire a alla cattura internazionale ha perfino ispirato un film del 2005, “Lord of War”, interpretato da Nicolas Cage nei panni dell’ex ufficiale russo.

Bout ha ripetutamente negato in Tribunale le accuse di aver lavorato per le agenzie di intelligence russe. Ma Mark Galeotti, un esperto dei servizi di sicurezza russi, ha affermato che ci sono forti segnali – la sua istruzione, le sue reti sociali e professionali e le sue capacità logistiche – che indicano che era parte, o almeno collaborava strettamente, con l’agenzia di intelligence dell’esercito russo: la GRU.

Viktor Bout prenderà il posto di Prigozhin?

Nel 2008 in una lunga ed elaborata operazione gli agenti della Dea – camuffati da guerriglieri delle Farc colombiane che volevano comprare missili terra-aria — lo agganciano in un Hotel di Bangkok e lo ammanettano. Dopo un braccio di ferro di quasi due anni le autorità Usa ottengono l’estradizione dalla Thailandia. Processo breve al Lower Manhattan District per cospirazione, terrorismo, traffico internazionale di armi. Condanna nel 2012 al minimo della pena – 25 anni – da scontare nel carcere di massima sicurezza di Marion in Illinois.

Vedremo se Putin deciderà di conferirgli un ruolo così importante. Certo, sarebbe una grande beffa per gli americani. Ma il presidente russo potrebbe evitare proprio per la fama di Bout. Inoltre, Prigozhin era il classico generale sul campo, Bout è più bravo come affarista. Insomma, l’avvicendamento sembra molto improbabile.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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