Omicron, la nuova variante Covid-19 arrivata in Italia: sintomi e rischi

Introduzione

Ennesima variante del Covid-19, chiamata Omicron. E’ stata individuata in Sudafrica e per questo definitiva “sudafricana“. Ha fatto già il suo ingresso in Europa, con un primo caso in Belgio. E ieri alle ore 19 è stato ufficializzato il primo caso in Italia di un campano, infettato in Mozambico.

Nello Stato di New York stanno già affrontando una impennata di contagi, con la governatrice costretta a dichiarare lo stato di emergenza.

Come riporta MSN, il continente ha chiuso le frontiera all’Africa australe, come pure il Nord America e alcuni Paesi del Medio Oriente. Cancellati vari eventi e la riunione del Wto. Mentre in Sudafrica è già protesta e si parla di discriminazioni esagerate.

Vediamo meglio cos’è la nuova variante Omicron, quanto è pericolosa e quali sono i principali sintomi.

Variante Covid-19 sudafricana Omicron cos’è

Come spiega Il Corriere della sera, la variante è stata identificata a livello di sequenza genetica con la sigla B.1.1.529. Presenta contemporaneamente quasi tutte le mutazioni che conosciamo dalle «varianti di preoccupazione» (VOC) Alfa, Beta, Gamma e Delta e altre ancora.

In particolare, ha 32 mutazioni nella proteina spike (la parte del virus che la maggior parte dei vaccini usa per innescare il sistema immunitario contro il Covid). Alcune mutazioni non sono state mai viste, altre sono state collegate alla capacità di una variante di essere più trasmissibile, sfuggire all’immunità data dai vaccini e da alcuni trattamenti farmacologici.

La riga B.1.1.529 è già indicata dall’OMS come «variante sotto monitoraggio». Si prevede, tuttavia, che sarà classificata come «variante di interesse» (VOI) o «variante di preoccupazione» (VOC) a breve.

I primi casi sequenziati sono stati caricati separatamente (e quasi simultaneamente) da laboratori del Botswana e da Hong Kong. Il Sudafrica è seguito a ruota il 22 novembre dopo l’analisi di campioni raccolti tra il 14 e il 23 novembre.

Com’è nata variante sudafricana Covid-19 Omicron

Alcuni scienziati hanno sostenuto la tesi dell’evoluzione della variante B.1.1.529 durante un’infezione cronica di una persona immunocompromessa, forse un paziente affetto da HIV o AIDS non trattato. Le persone immunocompromesse potrebbero fungere da «serbatoio» per le varianti, dato che possono ospitare il virus per diverse settimane, durante le quali il SARS-CoV-2 continua a replicarsi. Il virus muta, però, anche nelle persone non vaccinate e in quelle vaccinate. La variante potrebbe essere sorta dovunque

Variante sudafricana Omicron paesi più colpiti

In Sudafrica i positivi stanno aumentando rapidamente, in particolare nel Gauteng (un’area urbana che comprende Pretoria e Johannesburg), ma anche nel nord-ovest del Paese e nel Limpopo. I tassi di positività a Tshwane (parte del Guateng) sono aumentati nelle ultime 3 settimane da meno dell’1% a oltre il 30%.

Il Sudafrica ha riportato giovedì 2.465 nuovi casi, un aumento del 321% rispetto alla settimana precedente. Si stima che circa il 90% siano dovuti alla nuova variante, che nel Paese ha soppiantato la Delta.

A livello mondiale i casi certi viaggiano verso le centinaia (77 in Sudafrica, 4 in Botswana, 2 in Hong Kong, 1 in Belgio e 1 in Israele), ma ci sono indagini su altre possibili introduzioni (tra cui altre 2 in Israele, oltre a 990 casi da analizzare in Sudafrica).

Variante sudafricana Covid-19 Omicron sintomi

Il National Institute for Communicable Diseases (NICD) sudafricano, l’istituto pubblico di riferimento sulle malattie infettive, scrive:

Attualmente non sono stati riportati sintomi insoliti a seguito dell’infezione con la variante B.1.1.529 e, come con altre varianti, alcuni individui sono asintomatici

Quindi non differisce per ora dalle altre versioni.

Vaccini non servono contro variante sudafricana Covid-19?

Gli esperti del NICD sudafricano dichiarano:

Sulla base della nostra comprensione delle mutazioni in questo lignaggio, è probabile una fuga immunitaria parziale, ma è probabile che i vaccini offriranno ancora alti livelli di protezione contro il ricovero e la morte

Altri scienziati si sono detti maggiormente allarmati, perché il profilo genetico della variante ha diversi tratti giudicati «sfavorevoli». Tuttavia, dichiarano, le mutazioni spesso funzionano insieme, quindi è impossibile prevedere cosa possa significare questa particolare combinazione.

Sono stati registrati casi di reinfezioni da vaccinati (anche con la terza dose). Dal genoma della nuova variante si deducono altri particolari poco rassicuranti: sappiamo esattamente quali parti del virus riconoscono le terapie basate su anticorpi monoclonali e alcune di queste sono cambiate nel lignaggio B.1.1.529.

Ovviamente è presto per le conclusioni, ma i motivi di allarme ci sono.

Variante sudrafricana Omicron Covid-19 rischi

Ad oggi è ancora presto, secondo l’Oms, stabilire quanto questa variante sia più pericolosa e più veloce nel trasmettersi rispetto a quella Delta. Comunque, «i primi segnali» dimostrerebbero una maggior capacità di trasmissione e una maggior capacità di reinfezione. Del resto, la variante Delta è diventata la dominante proprio per la sua velocità di trasmissione

Conclusioni

Insomma, la variante sudafricana Omicron preoccupa anche perché la si conosce ancora poco. Pare comunque dai primi dati che sia ancora più veloce della Delta.

Resta sempre da chiedersi quanto sia stato utile vaccinare a Pandemia in corso e quanto gli stessi vaccini non abbiano sollecitato la creazione di varianti. Prima di oggi, non si vaccinava mai la popolazione a Pandemia in corso. Forse stiamo peggiorando la situazione col nostro operato, incidendo sulle naturali dinamiche del virus. Il quale, forse, di naturale ha pure ben poco.

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