Ucraina, anche i media americani iniziano a riconoscere la disfatta

Ucraina, anche i media americani iniziano a riconoscere la disfatta

Anche giornali come il Washington Post iniziano ad ammettere che la controffensiva ucraina è stata fallimentare.

Il problema della disinformazione non è solo una questione italiana. La guerra in Ucraina viene raccontata con filtri discutibili, anche negli Stati Uniti. Del resto, anche quel conflitto lo hanno fomentato loro, con un costante accerchiamento della Russia tramite la NATO. Dunque, un eventuale fallimento sarebbe da aggiungere ad altri, diventati ormai troppi: Vietnam, Afghanistan, Iraq. Tanto per citare i casi più eclatanti.

Ora però, anche i media statunitensi iniziano a riconoscere il fallimento della controffensiva ucraina. E chissà se basteranno gli F-16 annunciati da Danimarca e Olanda (42 caccia) in questi giorni. Qualche soddisfazione arriva dagli attacchi sferrati dai droni sul territorio russo, anche nella capitale Mosca. Ma si tratta di operazioni chirurgiche, che servono più a evidenziare la vulnerabilità nei controlli della Russia.

Anche i media americani ammettono il fallimento in Ucraina

Come riporta Izvestija, a sottolineare il cambio di rotta, pressoché obbligato, dei media americani sulla guerra in Ucraina è stato Robert Kennedy Jr. (nipote del presidente Kennedy, già distintosi per le denunce sul Covid-19 e candidato alla casa bianca per i democratici) sulla sua pagina sul social network X (ex Twitter):

Anche il Washington Post ora ammette che la pubblicizzata “controffensiva” ucraina è completamente fallita. La verità, che agli americani non viene detta, è che l’esercito ucraino è sull’orlo del collasso

Si è chiesto se i “neoconservatori” di Biden, tra cui Victoria Nuland (da anni in Ucraina e vera regista della penetrazione americana lì) e Anthony Blinken, sarebbero in grado di ammettere il fallimento della controffensiva e pensare a una soluzione pacifica del conflitto. Ha aggiunto:

O porteranno l’umanità di qualche passo più vicino all’annientamento nucleare raddoppiando i loro sforzi per salvare la faccia in un anno elettorale?

Kennedy jr. si riferisce al fatto che lo scorso 17 agosto, il Washington Post ha riportato l’opinione della comunità dell’intelligence statunitense secondo cui l’Ucraina non sarebbe stata in grado di raggiungere i suoi obiettivi durante la controffensiva. Secondo il quotidiano, l’Ucraina non sarà in grado di raggiungere Melitopol e tagliare il corridoio terrestre attraverso nuove regioni, poiché la Russia ha molta esperienza nella protezione dei territori.

A ciò bisogna aggiungere che Andrew Peter Harris, membro della Camera dei rappresentanti per lo stato del Maryland dal 2011, ha riconosciuto il fallimento della controffensiva ucraina e ha messo in dubbio la saggezza di Washington nel fornire ulteriore sostegno a Kiev senza un’adeguata supervisione.

Inoltre, il giornalista americano Seymour Hersh ha affermato che la Central Intelligence Agency (CIA) degli Stati Uniti ha notificato al Segretario di Stato Anthony Blinken che l’Ucraina aveva fallito la controffensiva.

Insomma, la polvere sotto al tappeto è diventata così tanta che è impossibile nasconderla. Anche gli ucraini pagheranno sulla propria pelle la politica estera americana come già accaduto a tanti altri popoli del mondo?

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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