Ucraina, il 6 novembre sono accaduti 2 fatti significativi censurati dai media

Ucraina, il 6 novembre sono accaduti 2 fatti significativi censurati dai media

Due fatti riconducibili alle difficoltà di Zelensky di sovvertire il conflitto, ma anche al disperato tentativo di restare al comando.

Lo scorso 6 novembre in Ucraina sono accaduti due fatti significativi.

Primo, Gennadij Chastjakov, aiutante personale del Comandante in capo delle forze armate ucraine Valerij Zalužnyj, è rimasto ucciso dall’esplosione di una bomba recapitatagli in un pacco regalo, nel giorno del suo compleanno. Il figlio 13enne è rimasto gravemente ferito ed è vivo per miracolo.

Secondo, le elezioni presidenziali previste per il 2024 sono state rinviate a data da destinarsi da Volodymyr Zelensky, il cui mandato è in scadenza.

Approfondiamo entrambi i fatti.

La morte di Gennadij Chastjakov e i sospetti su Zelensky

Come riporta Contropiano, la morte di Chastjakov lascia seri sospetti che si sia trattato di un avvertimento indirizzato al suo diretto superiore, il quale ha avuto dei pesanti diverbi proprio con Zelensky sulla continuazione o meno della fantomatica “controffensiva” ucraina. Il quale deve pure fronteggiare la volontà dell’Occidente di risedersi a un tavolo delle trattative con la Russia. Tavolo ormai vuoto da quasi un anno e mezzo.

Zelensky ha già risposto picche:

Nessun leader di paesi UE o USA pretende che Kiev sieda al tavolo delle trattative con la Russia

Tuttavia, sa bene che gli Stati Uniti quando vogliono possono sbarazzarsi di lui, con le buone o con le cattive. Un po’ come fece con Bandera, oggi diventato un eroe nazionale.

The Guardian nota come, nel caso di Chastjakov, si sia ripetuta la scena del “pacco regalo” già sperimentata con il blogger Vladlen Tatarskij (alias Maksim Fomin). Poi The Washington Post ricorda gli screzi pubblici tra Zelenskij e Zalužnij, soprattutto dopo l’intervista di quest’ultimo a The Economist a proposito della reale situazione al fronte.

E se la reazione di Zelenskij alle parole di Zalužnij è stata relativamente “tenera”, ecco che il vice addetto presidenziale, Igor Žovka, accusa in TV il Comandante in capo di minare le posizioni ucraine agli occhi degli alleati occidentali.

Inoltre, i propagandisti majdanisti schierati con il Comandante in capo non hanno dubbi:

L’ufficio presidenziale indebolisce deliberatamente l’influenza di Zalužnij sull’esercito: Zelenskij lo teme come possibile concorrente alle prossime elezioni

Ma la cosa più interessante, osserva Komsomol’skaja Pravda, è la reazione del pubblico ucraino all’accaduto: pressoché la totalità degli utenti della rete si dice convinta che l’aiutante di Zalužnij sia stato assassinato su ordine della cerchia di Zelensky, se non su diretto ordine presidenziale.

Occorre poi aggiungere che in soli 3 giorni il Comandante in capo delle forze armate abbia perso due importanti figure di riferimento: il comandante delle Forze operative speciali, Viktor Khorenko, licenziato da Zelensky, e ora venga fatto saltare in aria il braccio destro Chastjakov.

Dunque, Zalužnij è stato fortemente ridimensionato, oltre che “avvertito“. Ma potrebbe non bastare, se l’Occidente decida di puntare su lui per una guida più morbida del paese come fatto in altri contesti quando ha intercambiato i burattini di turno a proprio piacimento in giro per il mondo.

Zelensky rimanda le elezioni presidenziali

Il secondo fatto potrebbe essere giustificato dal fatto che il paese sia in guerra e svolgere elezioni in una tale situazione sarebbe difficile e pericoloso. Quando un paese è in guerra la democrazia viene sospesa e parlano le armi.

E’ però anche vero che solo una parte limitata dell’Ucraina sia effettivamente in guerra nel vero senso del termine, di fatto quella ai confini con la Russia, e non certo tutto il territorio.

Inoltre, nel giro di un anno potrebbero cambiare tante cose. E gli ucraini hanno pur diritto di esprimersi, magari decidendo di mandare al governo qualcuno che inizi a dialogare con quel paese con cui sono andati d’accordo fino a inizio 2022, a parte qualche giustificato e umano rancore storico. Il loro paese è in una situazione di stallo, si sta logorando, nell’incapacità di sovvertire le proprie sorti. Meglio accettare la sconfitta e limitare i danni.

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