Terrorismo, quali sono città italiane a rischio attentati

E’ lecito chiedersi: quali sono le città italiane più a rischio attentati? L’Occidente in questi ultimi anni sta facendo i conti con un tipo di Terrorismo, diverso, anche più preoccupante. Se prima bisognava fronteggiare organizzazioni strutturate, localizzate in determinate zone del Pianeta – si pensi ad Al Qaeda e Boko Haram – ora sta avanzando un tipo di terrorismo sfuggente, delocalizzato, basato su “lupi solitari” che svolgono una vita normale, inserita nella società (o almeno apparente) ma poi si trasformano in assassini senza scrupoli.

Gente che punta proprio al sacrificio della propria vita perché sicuri di ottenere la redenzione nella vita eterna. E per questo molto pericolosi, perché non hanno nulla da perdere. Anzi, puntano proprio a perdere la vita. E più Isis perderà terreno tra Siria, Iraq e Libia, più dovremo fare i conti con “schegge impazzite”.

Lupi solitari talvolta ancora più estremi, definiti lupi “lunari”. Perché decidono la mattina stessa di farsi esplodere, di intraprendere sparatorie, di schiantarsi con l’auto da qualche parte. Già, questo è un altro punto inquietante. Sono cambiate anche le armi. Non più solo bombe o kalashnikov, ma anche e soprattutto coltelli e auto di grossa cilindrata. La nuova jihad corre a 200 allora, per investire e provocare grossi incidenti. Sono però cambiati anche i mezzi di comunicazione. Prima si lanciavano video-messaggi – rinomati quelli di Bin Laden da una caverna – ora si utilizzano le app di uso comune: WhatsApp e Telegram. Perfino i videogame connessi alla rete: Play Station e Xbox. Sono lupi solitari, certo, ma legati ad un branco, a una rete che li converte, li incita e li spinge alla guerra santa. Immigrati nati e cresciuti in Paesi occidentali, segno questo di un fallimento dell’integrazione.

Ma tornando alla domanda di partenza: quali sono le città più a rischio terrorismo? Vediamolo di seguito, premesso che nessun luogo è al sicuro. Proprio per le ragioni di cui sopra.

Terrorismo, le città in Italia più a rischio attentati

terrorismo isis città a rischioQuando si parla di città italiane più a rischio attentati, viene subito da pensare a Roma e Milano. La prima, oltre che essere la capitale, è inutile dire che è vista come la culla del cattolicesimo. Qui ha sede (anche se fa Stato a parte) il Vaticano. La seconda è la capitale morale del Paese, l’epicentro economico, la capitale della Moda, la città più occidentalizzata dell’Italia. Oltre ad ospitare, specie in periferia e in provincia, moltissimi islamici. Poi ci sono le città d’arte, turistiche per eccellenza: Firenze e Venezia. Affollate di milioni di turisti ogni anno. Quest’ultima poi, come riporta BlastingNews, secondo una cellula jihadista kosovara con base proprio al centro della città lagunare, è vista come luogo di perdizione. Che farebbe guadagnare facilmente il Paradiso. Infatti stavano organizzando un attentato nel suo simbolo turistico per eccellenza: il Ponte di Riardo.

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Poi ci sono le città più a rischio attentati italiane che non t’aspetti: Bologna e Ravenna. E cui c’entra Dante. Come riporta Lettera43, a Bologna si trova un altro obiettivo ad altissimo rischio, la Basilica di San Petronio. Motivo? La chiesa, tenuta sotto stretta sorveglianza, ospita un affresco degli inizi del 1400 dipinto da Giovanni da Modena che raffigura il profeta Maometto all’inferno. Ravenna, invece, ospita proprio la tomba di Dante. Motivo? Come ricorda Il Fatto quotidiano, Il Vate fiorentino aveva mandato all’Inferno il Profeta, più precisamente tra i seminatori di discordia e di scisma, insieme al genero e cugino Alì. Raffigurato come mutilato in toni grotteschi e comici, nel canto XXVIII dell’Inferno Maometto subisce una mutilazione e va incontro a Dante, mostrando le interiora che gli pendono tra le gambe. Un diavolo scatenato, infatti, con un colpo di spada, lo spacca dal mento fino all’addome, perché in vita ha spaccato e diviso la religione cristiana. L’offesa è ancora più aspra se si considera che il corpo squarciato di Maometto è paragonato ad una botte rotta, oggetto solitamente adibito a contenere il vino, alimento bandito dalla tradizione islamica.

Al Sud invece, tra le città più a rischio terrorismo e attentati in Italia, particolare attenzione viene posta alla Puglia, in particolare a Bari e Lecce. Come riporta sempre BlastingNews, n entrambe le città sono state inviate le Sos: Squadre operative di supporto, gruppo di forze speciali dell’arma dei carabinieri. Motivo? La Puglia è diventata transito di potenziali terroristi. I quali, una volta sbarcati in terra pugliese, arrivano in altre città italiane o europee. Come del resto accade per la vicina Sicilia. Lecce poi, per il suo splendido centro in stile Barocco, e per le ridenti località balneari situate in provincia (su tutte Gallipoli) è molto frequentata dai turisti. E ciò la rende ancora più appetibile ai violenti malintenzionati jihadisti. Anche la Sardegna non dorme sogni tranquilli: lo scorso anno fu sgominata una cellula jihadista. Sull’isola non poche sono le celle dove provetti terroristi vengono fomentati.

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Una risposta a “Terrorismo, quali sono città italiane a rischio attentati”

  1. Il terrorismo come un fenomeno sociale ed internazionale era da sempre un tema da discutere. Ed e’ evdiente che non sara’ elliminato dei nostri paeesi (io provengo dalla Macedonia-FYROM) finche esistono le grande differenze tra i ricchi e i poveri, tra paesi potenti e dipendenti/ economicamente dipendenti come lo e’ il mio paese. Onestamente parlato nel mio paese non c’e’ un grande terrorismo che viene di fuori (dagli emigrati), c’e’ piutosto quel terrorismo psicologico guidato e controlato dalla gente che desidera venire al potere, per poter vivere sulle spalle del popolo e arrichirsi in freta.
    Comunque, cio’ che e’ importantissimo per la sradicazione del terrorismo nel mondo intero, a me sembra che sia molto piu’ importante andare fino alle radici, alle origgini per poter tagliare ogni nuova o futura diramamzione dei loro deisderi sovvraporre al mondo intero l’islamesimo come modo di vita migliore . Almeno oggi esistono strumenti e metodi come iniziare ad aggire in un modo molto piu’ organizzato.
    Almeno oggi ci sono possibilita’ e strumenti per poter aggire in un modo molto piu’ organizzato

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