Abolito diritto all’aborto in America
Gli Stati Uniti tornano indietro di cinquant’anni. Come riporta Ansa, la Corte suprema statunitense ha abolito la storica sentenza Roe v. Wade con cui nel 1973 la stessa Corte aveva legalizzato l’aborto negli Usa. Queste le parole della sentenza:
La Costituzione non conferisce il diritto all’aborto
La decisione è stata presa con 6 voti a favore e 3 contrari. Ogni Stato ha facoltà di decidere il da farsi, ma Texas e Missouri hanno già reso l’aborto illegale. E potrebbero seguirne altri 11 che hanno già approvato delle restrizioni locali all’aborto. Mentre lo stato di New York, generalmente più liberal, ha assicurato che sarà ancora possibile. California, Oregon e Washington hanno promesso di difendere tale diritto. Ma tutto dipende sempre da chi governa i singoli stati e quindi dai governatori in carica. Conservatori o liberal che siano.
Il presidente Joe Biden ha parlato di “un giorno triste per la Corte suprema e il Paese”, mentre il suo predecessore Donald Trump ha parlato di “volere di Dio“. Dura condanna dell’Onu, che parla di violazione dei diritti delle donne.
Corte suprema conferma uso facile di armi in America
La Corte suprema ha bissato con un’altra sentenza, che ha di fatto bocciato le restrizioni al porto di armi a New York. Ed anche in questo caso, con 6 voti a favore e 3 contrari.
Il Secondo Emendamento, affermano i giudici componenti, si applica anche fuori dalla propria abitazione. Anche in questo caso, il presidente Joe Biden si è detto “profondamente deluso” dalla decisione della Corte.
Brindano le lobby delle armi. Come riporta ANSA, Smith & Wesson ha registrato a Wall Street un +7,6%. Mentre Nra ha dichiarato sul proprio profilo Twitter: “La Corte Suprema ha stabilito che le restrizioni sulle armi a New York sono INCOSTITUZIONALI, vittoria!“.
Le stragi continue, ed anche recenti, non sono bastate dunque per convincere la Corte suprema americana.
Conclusioni
Insomma, abolendo l’aborto e confermando l’uso facilitato delle armi fuori dalla propria abitazione, gli Stati Uniti dimostrano di essere rimasti ai tempi della Casa nella prateria. E vorrebbero anche arrogarsi il diritto, che in realtà cela interessi economici e geopolitici, di “esportare la democrazia e la civilità” in paesi che hanno storie millenarie.