Clima, Polonia denuncia Unione europea per politiche green dannose

Clima, Polonia denuncia Unione europea per politiche green dannose

La Polonia ricorre alla Corte di giustizia per denunciare 3 pecche che i provvedimenti sul clima dell’Unione europea avrebbero.

La Polonia ha presentato ricorsi legali contro il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione europea, sostenendo che tre politiche sul clima dell’Ue minacciano la sicurezza energetica senza nemmeno proteggere realmente il benessere dei cittadini.

Del resto, è facile constatare come molti provvedimenti ambientali elaborati a Bruxelles siano soprattutto frutto di una cieca ideologia green e non tengano conto della fondamentale ed imprescindibile sostenibilità economica. Si pensi, su tutti, allo stop alla vendita di auto a benzina e diesel a partire dal 2035. Una scelta che danneggia le aziende produttrici di auto in primis, ma che si rivelerà dannosa anche per chi una costosa auto elettrica non può permettersela (la stragrande maggioranza dei cittadini, specie nei paesi mediterranei), oltre che utopistica per come è conciata la rete elettrica italiana e per quanto richiede una simile operazione in termini di produzione energetica.

E così la Polonia ha chiesto alla Corte di Giustizia l’annullamento di tre politiche che includono l’eliminazione graduale del motore a combustione da parte del blocco.

Polonia ricorre alla Corte di Giustizia contro politiche green dell’Unione europea

Come riportato sul blog di Nicola Porro, l’azione è stata annunciata dal ministro polacco del clima, Anna Moskwa, lo scorso giugno ed avviate definitivamente il 17 luglio, sulla base di due motivazioni fondanti:

  1. il divieto sulla vendita di nuove automobili che emettono Co2, a partire dal 2035, impone oneri eccessivi ai più poveri della società e “provoca gravi conseguenze negative per l’industria automobilistica europea, l’esclusione sociale, l’esclusione dai trasporti delle persone più povere , e una maggiore disparità tra i cittadini per quanto riguarda il tenore di vita”
  2. gli obiettivi annuali per le emissioni di gas serra, fissati da Bruxelles per la Polonia ed il resto dell’Europa, minacciano la sicurezza energetica del Vecchio Continente. Un dato certificato dal fatto che il Paese ottiene la propria energia ancora per il 70 per cento dal carbone

C’è poi un terzo aspetto, squisitamente giuridico: le disposizioni sarebbero illegittime perché adottate in assenza dell’unanimità del Consiglio.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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