Il PIL italiano registra un -0,3% mentre quello europeo è a +0,3%. Peggio solo l’Austria con -0,4%.
L’unico modo in cui mi piace rispondere è con i risultati: stiamo crescendo di più delle altre economie, abbiamo un livello alto di occupazione stabile, di occupazione femminile. Le cose stanno andando bene
aveva detto ieri il presidente del consiglio Giorgia Meloni in un’intervista a Fox. Peccato però che i dati sul Pil dicano altro. Oggi l’Istat diffonde il dato sul Prodotto interno lordo del secondo trimestre 2023 che mostra, a sorpresa (ma non troppo), un -0,3% rispetto ai primi tre mesi dell’anno.
I settori più in affanno sono l’agricoltura e, soprattutto, l’industria, mentre il segno più resiste nei servizi. Non stupisce che il paragone con il secondo trimestre del 2022, nella prima fase della guerra in Ucraina, quindi la più negativa, continui a segnare una crescita (+ 0,6%).
In Europa le cose stanno andando diversamente. Forse la Premier per altre economie intende l’Africa o l’Asia, che però hanno al loro interno diverse eccellenze.
PIL italiano in negativo, mentre va meglio in Europa
Come riporta Il fatto quotidiano, il dato italiano è in controtendenza rispetto all’area euro che registra un incremento del Pil dello 0,3%, secondo il dato Eurostat. Nel primo trimestre del 2023 l’Eurozona aveva fatto registrare una crescita zero, mentre il Pil era aumentato dello 0,2% nell’Ue.
Su base annua, rispetto al secondo trimestre del 2022, il Pil fa registrare un aumento rispettivamente dello 0,6 e dello 0,5% nelle due aree, restando in territorio positivo dopo il +1,1% registrato nel primo trimestre.
Il dato italiano è peggiore di quelli di Germania (crescita zero), Francia (+ 0,5%) e Spagna (+ 0,4%). Per fortuna, se può consolare, c’è chi sta peggio di noi: l’Austria fa registrare un -0,4%.