Il Piano Pandemico del governo Meloni è quasi identico a quello dei governi Conte II e Draghi. Vaccini, mascherine e lockdown centrali.
Il governo Meloni ha ufficialmente trasmesso alle Regioni la bozza del nuovo Piano Pandemico 2024-2028. A leggerlo, si legge una similitudine quasi imbarazzante col piano pandemico varato dal tanto criticato governo Conte II (2021-2023), firmato dall’allora Ministro Speranza.
Un piano pandemico che allora i partiti di centrodestra hanno più volte attaccato, ma di fatto quello varato dal loro giunti al governo del paese è di fatto una sua fotocopia.
Vediamo cosa contiene.
Cosa prevede il Piano Pandemico del governo Meloni
Come riporta L’Indipendente, il Piano Pandemico del governo Meloni ritiene i vaccini come delle
misure preventive più efficaci, contraddistinte da un rapporto rischio-beneficio significativamente favorevole e dello “spiccato valore solidaristico” della vaccinazione
E ancora, si parla di test diagnostici, la chiusura di attività lavorative non essenziali e delle scuole, il distanziamento fisico, l’isolamento e le mascherine.
Il nuovo Piano pandemico 2024-2028 prevede, come obiettivi primari,
quelli della riduzione degli effetti di una pandemia, la messa in atto di azioni appropriate e tempestive, la riduzione dell’impatto della pandemia sui servizi sanitari e sociali, la tutela della salute degli operatori sanitari e l’informazione e sensibilizzazione della comunità nel contrasto al virus
Il documento avrà durata di cinque anni e, come spiega la nota del ministero della Salute, delinea “un approccio metodologico che può essere applicato a pandemie con diverse caratteristiche epidemiologiche”.
Riprendendo le indicazioni dell’Oms nel 2023, il Piano annovera tra le novità l’ampliamento del perimetro ai patogeni a trasmissione respiratoria a maggiore potenziale pandemico, non più quindi solo alla “pandemia influenzale (PanFlu)”, come da precedente Piano.
La centralità di Vaccini e Mascherine
Chi ha votato la Meloni sulla scia della rabbia sentita in merito a Vaccini e Mascherine, resterà molto deluso. Facendo compagnia ad altri delusi in questo anno e mezzo di governo. Infatti, in merito alla questione vaccinale il nuovo dettato appare molto chiaro:
Avere a disposizione un vaccino specifico per il patogeno responsabile di una pandemia permette di controllare e mitigare l’impatto della stessa, determinando la gravità della malattia e/o riduzione della trasmissione
Pertanto, si legge ancora all’interno della bozza, “in fase di prevenzione, preparazione e valutazione del rischio”, si valuterà
la capacità di approvvigionamento di vaccini contro i patogeni respiratori potenzialmente responsabili di una pandemia per poter pianificarne e garantirne la disponibilità, rispettivamente, in fase di allerta e risposta
Indicando la necessità di un ampliamento delle attività di contrasto alla pandemia, tra gli interventi non farmacologici (noti come interventi di mitigazione comunitaria, “Non pharmacological interventions”, NPI) il Piano dà priorità ai test diagnostici e all’utilizzo delle mascherine, ma anche al distanziamento fisico, alla limitazione degli spostamenti della popolazione, alla restrizione degli ambienti sociali e alla chiusura delle scuole e delle attività non essenziali, fino alla richiesta alla popolazione “di rimanere in casa”.
Nel Piano si dà anche maggiore attenzione sui contratti da sottoscrivere per dispositivi farmacologici e non. Per evitare gli scempi consumatisi durante il Governo Conte II e il Governo Draghi.
Per ora manca il Green pass
Il Movimento cinque stelle, ironicamente, parla di “copia-incolla” del loro Piano Pandemico e quindi di incoerenza del centro-destra. Manca solo il Green pass, almeno per ora. Ma non bisogna escludere pure quello. A Davos la Meloni ha incontrato Bill Gates, chissà cosa gli avrà detto…