Ecco cosa significa Patrimonio dissonante, la ragione assurta dall’Unione europea per abbattere edifici fascisti.
In Italia, da Nord a Sud, si ergono ancora molti edifici costruiti durante il Fascismo, rappresentazione viva della cosiddetta architettura razionale. Di fatto, piaccia o non piaccia, l’ultima innovazione di quella che tutto sommato è un’arte.
Dagli anni ’50 sono arrivate solo costruzioni anonime, prive della minima progettualità, atte solo a inondare di cemento e di ecomostri il territorio nostrano. Le quali comunque rispondevano all’esigenza di rispondere al boom demografico italico iniziato nel dopoguerra e proseguito fino a inizio anni ’80.
Tuttavia, l’Unione europea, in nome del “Patrimonio dissonante“, vogliono abbatterli, chiedendosi perché ci siano ancora così tanti edifici e opere architettoniche risalenti al Ventennio.
Cosa significa Patrimonio dissonante
Come riporta Il Primato Nazionale, l’Unione europea ha promosso “il primo meeting europeo sul patrimonio dissonante”, il quale si terrà a Cesena tra oggi 30 novembre e domani primo dicembre.
L’obbiettivo annunciato di tale iniziativa sarà quello di “ripensare gli edifici costruiti in periodi storici difficili, portatori di valori controversi”. Un’iniziativa, insomma, che puzza di cancel culture. Che prova a rimuovere qualcosa che, nel bene e nel male, fa parte della storia del nostro paese. Durata ben 21 anni.
Più precisamente, per Patrimonio dissonante si intenda:
collegati ad eventi storici più o meno conosciuti e riconosciuti, in alcuni casi legati ad un passato comune complesso e controverso, da cui possono scaturire interpretazioni conflittuali o comunque in contrasto tra loro da parte di gruppi socioculturali diversi come, ad esempio, le architetture dei totalitarismi del ‘900
Molti edifici fascisti sono sedi di istituzioni pubbliche
Peccato però che in molti di quegli edifici abbiano sede anche istituzioni della repubblica, come Municipi, Poste italiane, musei, sedi di mostre ed eventi, ecc. In quasi tutti i casi non sono neppure stati rimossi i simboli risalenti al Fascismo, che fanno ancora sfoggio di sé alla luce del sole. Non li abbiamo rimossi noi, per i più svariati motivi, ma ora l’Ue vuole imporci pure questo.
Il troppo stroppia