Nuovo Lockdown nazionale a febbraio? I tre motivi

Introduzione

Più o meno un anno fa, ci veniva detto che il vaccino contro il Covid-19 era ormai pronto e che ci avrebbe portato fuori dalla Pandemia. Ed invece, i contagi sono in aumento, così come i ricoveri e i decessi. Con sempre più regioni che stanno passando in zona arancione.

In effetti, bisognerebbe sempre capire come vengono calcolati questi valori numerici e quanto ci sia di vero in tutto quello che ci viene detto. Visto che si parla anche di persone conteggiate come nuovo contagio ogni giorno, di posti letto liberi, di persone morte per tutt’altro ma considerate decedute per Covid-19, ecc.

In questo balletto di cifre, il Governo Draghi sta imponendo nuove misure restrittive. Che impediranno a milioni di italiani di accedere a servizi come banca, poste o tabaccherie. Da capire se anche i negozi di abbigliamento, sebbene il vestiario, almeno una volta, era considerato bene primario.

In fondo, riflettendoci, anche barbieri e parrucchieri sono importanti da un punto di vista dell’igiene collettivo.

Il mese prossimo, tra l’altro, tutta l’Italia rischia di trovarsi in zona rossa. A lanciare l’ipotesi inquietante è il CNR. Che ha individuato 3 fattori principali.

Italia in zona rossa a febbraio: i motivi

Money ha ripreso una intervista rilasciata a Il Fatto quotidiano da Giovanni Sebastiani, il matematico del Cnr.

A fare scivolare l’Italia verso la zona rossa sarebbe innanzitutto la variante Omicron, molto più contagiosa rispetto a Delta. Ma a quanto dicono meno virulenta.

Gli altri due fattori sarebbero l’inizio dei saldi, che ha movimentato più persone, e la riapertura delle scuole. Per i quali, in due anni, non si è presa alcuna misura precauzionale.

Dopo l’ultimo monitoraggio attualmente in Italia sono quindici le Regioni in zona gialla: Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Veneto, PA di Bolzano, PA di Trento, Lombardia, Piemonte, Lazio, Sicilia, Toscana, Emilia Romagna, Abruzzo e Valle d’Aosta.

Al momento nessuna Regione è in zona arancione. Ma, a partire da lunedì prossimo, appare assai probabile un cambio di colore per Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, PA di Trento, Sicilia e Calabria.

La previsione di Giovanni Sebastiani di un dozzina di Regioni in arancione entro una decina di giorni appare così assai probabile, ma per il passaggio in zona rossa dovrebbe verificarsi un forte peggioramento della situazione sanitaria in Italia.

Per passare in zona rossa infatti un territorio deve avere una incidenza dei contagi superiore ai 150 casi ogni 100.000 abitanti, oltre a un tasso di occupazione dei posti letto in area medica e nelle terapie intensive rispettivamente del 40 e 30%.

A livello nazionale in questo momento abbiamo occupate il 17% delle terapie intensive e il 26% dei posti letto in area medica. Mentre l’incidenza dei contagi è abbondantemente oltre la soglia.

Se molte Regioni dovessero diventare rosse, è probabile che il Governo possa decidere di estendere il colore a tutto il Paese. Una sorta di nuovo lockdown nazionale simile a quello di marzo 2020.

Praticamente, dopo 2 anni, siamo punto e a capo.

5,0 / 5
Grazie per aver votato!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.