Museo di Auschwitz continua a perdere followers: c’entra la guerra in Palestina?

Museo di Auschwitz continua a perdere followers: c’entra la guerra in Palestina?

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E’ questo l’accorato appello che il Museo del campo di concentramento di Auschwitz ha pubblicato sul proprio profilo ufficiale di X (ex Twitter) oggi primo aprile.

Probabilmente, c’entra quanto sta accadendo in Palestina per opera di Israele, che sta facendo perdere simpatie e sostegno verso gli israeliani, i sionisti e gli ebrei in generale.

Ecco il post originale:

Un clima di tensione e di astio, che talvolta sfocia anche in episodi di antisemitismo – simboli o violenti in senso stresso – oppure, in semplici gesti simboli virtuali come defolloware (come dicono ora le nuove generazioni) il profilo Social di un personaggio pubblico o, appunto, di una struttura.

Cos’è il Museo del campo di concentramento di Auschwitz

Come riporta Il fatto quotidiano, il museo (più precisamente memoriale del terrore) è stato allestito ad Auschwitz, laddove sorgeva il campo di concentrato fondato dai nazisti tedeschi nel 1940, nei sobborghi di Oswiecim. Città polacca annessa al Terzo Reich.

Il suo nome fu cambiato in Auschwitz, che divenne anche il nome del Konzentrationslager Auschwitz. All’inizio doveva essere un altro campo di concentramento, ma a partire dal 1942, è diventato anche il più grande dei centri di sterminio dove è stata realizzata quella che nella mente contorta dei nazisti doveva essere “la soluzione finale”.

Oltre al campo, l’area amministrata dal comandante e pattugliata dalla guarnigione del campo delle SS comprendeva un’area aggiuntiva di circa 40 chilometri quadrati (la cosiddetta “Interessengebiet” – zona di interesse), che si estendeva intorno ai campi di Auschwitz I e Auschwitz II-Birkenau.

Tale area è stata raccontata nel film vincitore dell’Oscar 2024 La zona di interesse. Il quale non mostra quanto accadeva nel campo, ma la vita apparentemente normale dei gerarchi che ci vivevano con le proprie famiglie, seppur avendo come sottofondo inquietante i lamenti di chi subiva le atrocità.

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Pubblicato da Valeria Marano

Appassionata di Gossip e curiosità.

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