Marisa Allasio: la storia della Grace Kelly italiana

Marisa Allasio: la storia della Grace Kelly italiana

Marisa Allasio, proprio come la star di Hollywood, si è ritirata presto dalle scene per convolare a nozze con un reale.

Marisa Allasio è stata un’attrice italiana molto attiva negli anni ’50. Per poi lasciare molto presto la carriera dopo il matrimonio con il conte Pierfrancesco Calvi di Bergolo avvenuto a fine decennio. Il che la avvicina, anche per il fascino, alla nota attrice Grace Kelly. Sebbene, per fortuna, non abbia avuto lo stesso tragico destino.
Ripercorriamo la storia della bella e talentuosa Marisa Allasio.

Le origini di Marisa Allasio

Marisa Allasio, all’anagrafe Maria Luisa Lucia Allasio, nacque a Torino il 14 luglio 1936. È figlia di Lucia Rocchietti e Federico Allasio, noto calciatore (per la precisione centrocampista dotato di ottima tecnica e potenza) che militò nel Genoa e nel Torino tra gli anni 30 e 40, attivo anche come allenatore del Bologna, della Lazio e del Cagliari.

Si trasferisce a Roma per intraprendere la carriera di attrice negli anni ’50. Esordendo così a soli 18 anni nel film Ballata tragica, regia di Luigi Capuano (1954).

Carriera cinematografica di Marisa Allasio

La sua carriera è concentrata tutta in 5 anni: dal 1954 al 1958, durante i quali gira ben sedici film. Sebbene il personaggio che l’ha portata alla celebrità è quello di Giovanna in Poveri ma belli (1956) e Belle ma povere (1957) di Dino Risi. Come accade a molti attori o attrici che non riescono a liberarsi del personaggio che gli ha dato la notorietà, tale ruolo le verrà imposto durante tutta la sua breve carriera cinematografica.

Marisa Allasio, infatti, finirà sempre per raffigurare lo stereotipo della ragazza bella, tutta curve e maggiorata, che attira gli sguardi maschili, ma che possiede saldi principi morali e un’insospettabile dose di ingenuità nei rapporti con gli uomini.
Il cinema italiano, insomma, la trasformò in una versione italiana delle celebri Brigitte Bardot e Jayne Mansfield. Sebbene mancasse in realtà di quella malizia che il cinema solitamente attribuì, anche al decennio successivo, alla donna con la bionda chioma e tutta curve riducibile negli schemi del perbenismo piccolo-borghese dell’epoca.

L’esempio più lampante è Marilyn Monroe, mentre in Italia Dorian Gray.
Anche i film ripropongono la formula della commedia popolare tipica di quegli anni. Nonostante il discreto talento, insomma, non riuscì mai a figurare in commedie impegnate.

Nel 1957 ebbe anche un ruolo di valletta, presentando, insieme a Nunzio Filogamo e Fiorella Mari, il Festival di Sanremo.

Nel 1958 gira il suo ultimo film con la regia di Dino Risi, Venezia, la luna e tu, insieme ai celebri artisti Nino Manfredi e Alberto Sordi. Nel ruolo della fidanzata di quest’ultimo, un gondoliere che fa il farfallone con le turiste straniere.

Il matrimonio con il conte Pierfrancesco Calvi di Bergolo e il ritiro dalle scene

Il 10 novembre 1958 sposa il conte Pierfrancesco Calvi di Bergolo, figlio della principessa Iolanda Margherita di Savoia, primogenita di Vittorio Emanuele III e di Elena del Montenegro, e del generale Giorgio Carlo Calvi di Bergolo, con il quale va ad abitare nel Castello di Pomaro Monferrato, in Piemonte. Ebbero due figli.

Negli anni ’60 per lei arriva anche una parentesi politica: viene eletta consigliere comunale nelle liste del PLI sempre nel comune alessandrino e diventa per breve tempo assessore alle finanze.

Negli anni settanta si trasferisce a Roma e va ad abitare nel Casale delle Cavalle Madri nel parco di Villa Ada, un tempo residenza dei Savoia. Vi resterà fino al 31 gennaio 2000, quando viene sfrattata dal comune di Roma che, dopo una lunga vicenda giudiziaria, entra così in possesso dell’area che la Allasio, insieme al marito, aveva ricevuto in comodato d’uso gratuito dalla famiglia Savoia e che aveva conservato anche dopo la separazione avvenuta nel 1996.

In un’intervista del 1985, confessò che il suo matrimonio era già terminato da molti anni e aveva il rimpianto di non aver accettato il ruolo di Angelica Sedara propostole da Luchino Visconti nel film Il Gattopardo, andato come noto poi a Claudia Cardinale. Sarebbe stato sicuramente un salto di qualità nella sua carriera.

Qui abbiamo parlato della storia di Grace Kelly.

Fonte: Wikipedia

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