Mango, la storia della rondine della canzone italiana

Mango, la storia della rondine della canzone italiana

Ripercorriamo la storia di Giuseppe Mango, cantautore, che ci ha donato tantissimi brani emozionanti. Purtroppo scomparso molto presto.

Mango, all’anagrafe Giuseppe Mango, è stato uno straordinario cantautore italiano. A caratterizzarlo soprattutto la sua particolare tecnica vocale da alcuni definita “semi-falsetto”. Dopo gli esordi di scarso successo, che lo stavano spingendo al ritiro, fondamentale fu l’incontro con Mogol, come noto autore di testi per Lucio Battisti, che gli riscrisse il brano Oro (1984) che divenne un grande successo, lanciandolo definitivamente.

Nell’arco della sua attività ha venduto 6 milioni di dischi e ha scritto brani per artisti come Mietta, Loredana Bertè, Patty Pravo, Loretta Goggi e Andrea Bocelli, molti dei quali in collaborazione con il fratello Armando, con cui ha condiviso gran parte della sua carriera. Purtroppo ci ha lasciato troppo presto, proprio durante un’esibizione. Ripercorriamo la sua carriera.

Il difficile esordio

Giuseppe Mango nasce a Lagonegro, in provincia di Potenza, il 6 novembre 1954 da un umile famiglia: padre muratore e madre casalinga. E’ ultimogenito di cinque figli. Trascorre un breve periodo dell’infanzia a Milano, prima di fare ritorno al paese natìo con la famiglia. La sua vocazione canora è precoce: intorno all’età di 6 anni fa già parte di una cover band assieme al fratello maggiore Michele.

Appassionato di Battisti, da adolescente si limita a cantare qualche suo brano in modo amatoriale, ma negli anni ‘70 cerca di sfondare nel mercato discografico, sebbene con scarso successo. Tuttavia, alcuni suoi brani attirano l’attenzione di artiste già affermate, come Patty Pravo e Mia Martini, che decidono di interpretarle e inserirle nei propri dischi.

A inizio anni ‘80 ha già pubblicato 3 dischi, di cui l’ultimo, E’ pericoloso sporgersi, ha una maggiore venatura rock rispetto ai precedenti. Tuttavia, vendette poche copie e non riuscì a sfondare, al punto che aveva deciso di rinunciare al sogno di diventare un cantante affermato.

L’ultima delusione deriva dal fatto che nel 1983 presentò alla Fonit un provino che, però, non riceve attenzione e viene lasciato in giacenza. Tuttavia, Mogol, giunto negli studi della Fonit per sistemare gli archivi, lo scopre, lo ascolta e rimane colpito positivamente, al punto da voler incontrare il cantante. Mara Maionchi, appena entrata in Fonit in qualità di direttrice artistica, contatta Mango, il quale, dopo ripetuti rifiuti e sempre più deciso ad abbandonare l’attività, accetta infine di incontrare il paroliere.

Il provino contiene un brano dal titolo Mama Voodoo, il cui testo è opera del fratello Armando. Mogol decide di riscriverne le parole, e nasce così Oro che, pubblicato su 45 giri nell’anno successivo, ottiene un grande successo, al punto da diventare il brano più emblematico dell’artista. Molto importante sarà anche il contributo di Alberto Salerno in veste di produttore artistico e paroliere.

Il successo

La carriera di Mango spicca così finalmente il volo. Nel 1985 partecipa al Festival di Sanremo nella categoria “Nuove proposte” con la canzone Il viaggio, ottenendo il premio della critica, pur senza qualificarsi per la finale; il brano è inserito in Australia, l’album che introduce Mango al grande pubblico. Scrive e produce tutte le canzoni di Tempo di Blues, album d’esordio di Laura Valente, ex cantante dei Matia Bazar, che sarà la sua compagna per tutta la vita e con la quale ebbe due figli: Filippo, nato nel 1995, batterista, e Angelina, nata nel 2001, cantante lanciata dal programma Amici.

Nel 1986 si ripresenta a Sanremo, portando quattro canzoni: tre come autore e una come interprete-autore. Come interprete partecipa nella categoria “Big” con Lei verrà che, nonostante si classifichi al 14º posto, diventa ben presto una delle canzoni più rappresentative della sua discografia. Il brano viene inserito nell’album Odissea, in cui risalta anche un’altra composizione: La rosa dell’inverno. Odissea conquista il disco d’oro e vede la partecipazione del tastierista Brian Auger, figura di spicco del rock anni sessanta e settanta. Sempre in quell’anno Mango vince il Telegatto come rivelazione dell’anno.

Partecipa di nuovo al Festival di Sanremo nel 1987 con il pezzo Dal cuore in poi, classificatosi diciottesimo. Nello stesso anno pubblica l’album Adesso, che contiene quest’ultimo brano ma anche uno dei suoi brani più famosi: Bella d’estate, scritto con Lucio Dalla. L’album conquista dischi d’oro e platino e viene pubblicato anche al di fuori dei confini nazionali, ottenendo notevoli riscontri specialmente in Spagna, tanto che deciderà di farne una versione spagnola. Molto bene andrà anche il successivo Inseguendo l’aquila, anche esso disco d’oro e proposto anche in spagnolo.

Anni ‘90 di Mango

Gli anni ‘90 iniziano sulla falsariga del decennio precedente, con tanti successi discografici. Nel 1990 pubblica Sirtaki, il suo album più venduto. Prima dell’uscita del disco partecipa a Sanremo con Tu… sì che, nella stessa edizione, viene anche interpretato dal cantautore britannico Leo Sayer con il titolo The moth and the flame. Il brano e i più noti Nella mia città (dedicata alla sua Lagonegro, portata sempre nel cuore) e Come Monna Lisa. Nello stesso anno il cantautore scrive tre brani per Mietta, inclusi nell’album Volano le pagine: Oltre te, Soli mai, E no (cosa sei).

Due anni dopo pubblica l’album Come l’acqua con Mediterraneo che diventa il singolo più rappresentativo. Vende 450 mila copie. Questo successo conferma Mango come maggiore rappresentante e in fondo fautore del cosiddetto Pop mediterraneo. Nel 1994 cambia casa discografica: la EMI. Con essa pubblica l’album omonimo Mango, nel quale spicca la canzone Giulietta, scritta assieme a Pasquale Panella, colui che nel decennio precedente aveva curato la svolta alternativa di Lucio Battisti. L’album venderà un buon numero di copie: 250 mila.

Nel 1995 esce Dove vai, il primo album live, contenente due inediti: l’omonimo Dove vai, presentato al Sanremo e premiato come miglior arrangiamento e Sospiro. Due anni dopo ritorna alla Fonit Cetra, pubblicando Credo, che però segna una flessione vendendo complessivamente 150 000 copie. Il disco è interessante per la partecipazione di Mel Gaynor, batterista dei Simple Minds, e David Rhodes, chitarrista di Peter Gabriel.
Dopo una nuova partecipazione a Sanremo, chiude il decennio passando alla WEA, con cui pubblica la sua prima e unica raccolta ufficiale: Visto così. Contenente due inediti composti con il fratello Armando e con Pasquale Panella: Amore per te e Non dormire più. Sarà il suo più grande successo commerciale, vendendo 500 mila copie.

Il Nuovo Millennio

Il Nuovo Millennio non frena il suo successo commerciale: nel 2002 pubblica Disincanto, i cui singoli La rondine e Disincanto ebbero grande riscontro radiofonico e televisivo. Fu anche l’ultimo in collaborazione con il fratello. Si segnala anche la reinterpretazione di Michelle dei Beatles, eseguita a sei voci.

Bene andrà anche l’album Ti porto in Africa del 2004, trainato dall’omonimo singolo. In quell’anno pubblica un primo libro di poesie, intitolato Nel malamente mondo non ti trovo.

Gli anni 2000 procedono sempre alternano nuovi album e partecipazioni a Sanremo. Da segnalare poi nel 2008 la collaborazione con i Neri per caso, rielaborando un suo grande successo: Bella d’estate. La quale rinverdirà anche l’interesse del pubblico nei confronti dei suoi successi del passato.

Mango come è morto

L’amore è invisibile del 2014 rappresenta il suo ultimo lavoro discografico. Nel disco vi sono tre inediti e riletture di musicisti come Sting, U2, Fabrizio De André, Beatles, Pino Daniele, Lucio Battisti e una canzone della tradizione sarda intitolata No potho reposare, interpretata insieme alla cantante sarda Maria Giovanna Cherchi.

La sera del 7 dicembre 2014 il cantautore partecipa alla manifestazione in beneficenza “World of Colours“, tenutasi al Palaercole di Policoro, in provincia di Matera, dunque non lontano dalla sua terra natia. Durante l’evento, in favore dei bambini della Guinea Bissau, Mango sale sul palco a mezzanotte, esibendosi per l’occasione davanti a quattromila persone.

Durante l’esecuzione di Oro, proprio uno dei suoi pezzi più celebri e quello che ha contribuito al suo definitivo lancio artistico, accusa un malore e, scusandosi col pubblico, interrompe l’esibizione. L’artista muore prima di raggiungere l’ospedale per un attacco cardiaco fulminante, all’età di 60 anni.

Appresa la notizia, anche i suoi fratelli si sentirono male, e il fratello maggiore Giovanni ebbe purtroppo la stessa sorte.

A sua moglie Laura aveva confidato una volta:

cosa c’è di più bello che morire mentre fai musica davanti alla gente, e cioè mentre fai la cosa che ami di più

Il destino sembra averlo tragicamente accontentato.

Qui abbiamo parlato di un altro grande cantante: Mino Reitano.

Fonte: Wikipedia

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