Qual è la situazione Covid-19 in Islanda?
L’Islanda, come Israele, rappresenta un ottimo campione per capirci di più sul successo o meno della campagna vaccinale. Nonché della utilità o meno del Green pass.
Abbiamo visto già come in Israele, paese con quasi il 70 percento della popolazione vaccinata, pure la terza dose non stia fermando la corsa del vaccino. E come addirittura si sospetti un accordo tra il Paese e la multinazionale Pfizer per celare gli effetti avversi del vaccino (ne ho parlato qui).
In questa sede, invece, riporto quanto sta accadendo in Islanda. Paese dalla natura esplosiva, dove spesso ghiaccio e fuoco si incrociano regalando scenari incredibili. Oltre alla meravigliosa aurora boreale.
In Islanda, infatti, dal 26 luglio sono tornate le restrizioni malgrado l’86% degli over 16 sia vaccinato.
Vediamo qual è la situazione Covid-19 in Islanda nonostante vaccinazione di massa.
Islanda situazione Covid-19
Come riporta Il fatto quotidiano, che ha intervistato Gudrun Aspelund – responsabile del Centro per la sicurezza sanitaria e il controllo delle malattie trasmissibili, del governo islandese – l’Islanda conta 375mila abitanti e rappresenta un ottimo caso studio insieme ad Israele e Cape Cod.
In Islanda, l’86% di coloro che hanno più di 16 anni sono completamente vaccinati. Praticamente circa il 70% dell’intera popolazione.
Orbene, Aspelund spiega che, dopo che tutte le restrizioni sono state revocate, nel paese si sta assistendo ad un nuovo picco di infezioni a partire dall’inizio di luglio con un aumento significativo a metà luglio. Così che le nuove restrizioni sono entrate in vigore il 25 luglio.
Questi i dati preoccupanti della situazione Covid-19 in Islanda:
Tutti fondamentalmente variante Delta. La maggior parte ha una malattia lieve, ma 19 persone sono state ricoverate in ospedale finora, 2 in terapia intensiva, 1 sul respiratore. La maggior parte degli infetti sono completamente vaccinati
Nell’ultima settimana in Islanda ci sono stati 869 nuovi casi di Covid-19. Non “tutti” i nuovi casi sono tra i vaccinati, ma la maggior parte (poiché la maggior parte delle persone sono vaccinate).
I dati parlano di una “crescita esponenziale delle infezioni” che sono passate da 213 della settimana precedente a 869 di quest’ultima. I vaccini non prevengono le infezioni, ma sembrano ancora efficaci nel prevenire malattie gravi e ricoveri. Ad esempio, i ricoveri finora in questa “ondata” sono l’1% dei contagiati, ma prima erano il 4-5%.
In Islanda, i pazienti Covid-19 sono curati con la telemedicina a casa e il trattamento ambulatoriale il più possibile (valutazioni, fluidi, ecc come necessario). Ricovero in ospedale, naturalmente, se necessario.
Anche Gudrun Aspelund spera che il virus presto diventi più debole, quindi un coronavirus “freddo” come tanti altri giù in circolazione che raramente causerà malattie gravi. Resta però il dubbio, da parte di tanti di noi, su quanto questo avverrà. Soprattutto se l’origine artificiale del Covid-19 sia confermata.
Vaccini Covid-19: il caso Cape Cod
Cape Cod è una penisola nella Contea di Plymouth, la cui recrudescenza del Covid-19 è ritenuta preoccupante: su 469 contagi 346 (74%) si sono verificati in persone completamente vaccinate e quasi l’80% di questi casi era sintomatico.
Tra questi ci sono stati cinque ricoveri, quattro tra persone completamente vaccinate e una tra i non-vaccinati, nessun decesso.
Tutte notizie che confermano quanto il Green pass sia sanitariamente inutile ed un pretesto solo per minacciare i cittadini e farli vaccinare.
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