Israele e Pfizer si sono accordate per nascondere controindicazioni? La clamorosa accusa

La vaccinazione su scala mondiale prosegue. Tra nuove scoperte di controindicazioni, restrizioni varie e una guerra tra poveri che fa solo il gioco di chi è nella stanza dei bottoni.

In Italia è stato avviato il Green pass lo scorso 6 agosto, tra polemiche varie, il quale sarà ancora più restrittivo a settembre. Con molti ristoratori che già lamentano un crollo dei clienti. Che sarà ancora più vistoso quando, a partire da autunno, non potranno più offrire posti all’aperto causa meteo.

Intanto arriva una clamorosa accusa ad Israele e Pfizer, e non da uno qualsiasi. Bensì dal dottor Robert Malone, l’inventore dei vaccini mRNA e dell’RNA come farmaco. Il quale a mezzo tweet asserisce che sia stato stipulato un accordo tra Pfizer e il governo israeliano per nascondere eventuali azioni avverse per almeno 10 anni.

Ecco cosa sta succedendo in Israele.

Accordo Israele e Pfizer per nascondere effetti avversi per 10 anni

vaccino covid-19 rischi

Come riporta il Daily Expose, il dottor Malone ha twittato:

Questa è la chiave per capire “cosa diavolo sta succedendo”. Apparentemente in Israele, mi è stato detto da uno scienziato israeliano, l’accordo tra Pfizer e il governo è che nessun evento avverso del vax deve essere rivelato per un minimo di 10 anni

Ecco il Tweet originale:

Israele sta attualmente affrontando un’ondata di casi allarmanti, che ha visto gli ospedali invasi da persone completamente vaccinate.

Ran Israeli, specialista in affari normativi e biologo computazionale, ha twittato una clip dal notiziario Chanel 13, sempre israeliano. Il quale affermava che il 95% dei pazienti gravi in ​​ospedale è vaccinato, mentre l’85-90% dei ricoveri avviene in persone completamente vaccinate.

Questa informazione arriva quando 14 israeliani hanno recentemente preso il Covid-19 anche dopo aver ricevuto un terzo richiamo, con il risultato che alcuni sono stati ricoverati in ospedale.

Israele è stato il primo paese a implementare un programma di vaccinazione di richiamo su larga scala per le persone di età pari o superiore a 60 anni che sono già state completamente vaccinate con il vaccino Covid-19. Questo programma è stato annunciato solo alla fine di luglio e i primi dati stanno iniziando ad arrivare.

Secondo i dati ufficiali, Israele è considerato il paese con i più alti tassi di vaccinazione al mondo, con 5,3 milioni di persone che sono state iniettate con due dosi del vaccino. Solo due settimane fa, i titoli dei giornali hanno dichiarato che il paese aveva raggiunto “l’immunità di gregge – solo per i titoli per poi lasciare il posto a rapporti sull’allarmante aumento di casi clamorosi”.

Israele situazione Covid-19 con terzo richiamo

pfizer israele
Foto di Rodolfo Quevenco da Pixabay

I dati sembrano ora seminare che l’amato richiamo di Covid non riesce a proteggere. Il Times of Israel ha scritto domenica:

I dati del Ministero della Sanità israeliano mostrano che 14 israeliani sono stati infettati dal COVID-19 una settimana dopo aver ricevuto un’iniezione di richiamo, secondo quanto riportato dalle notizie di Channel 12

I media israeliani riferiscono ora che i “casi gravi” hanno raggiunto il massimo in quattro mesi, con oltre 324 pazienti ricoverati in ospedale, molti dei quali in condizioni critiche.

Poco più di una settimana fa, gli anziani israeliani hanno iniziato a ricevere il terzo richiamo, quindi i “primi risultati” hanno appena iniziato ad arrivare, sembrando dimostrare che il vaccino sta facendo più male che bene.

Il Times of Israel ha riportato:

La rete dice che 11 di quelli infetti hanno più di 60 anni – due dei quali sono stati ora ricoverati in ospedale – mentre gli altri tre hanno ricevuto la terza dose perché immunocompromessi. Se confermate in campioni più grandi, le cifre potrebbero mettere in dubbio l’efficacia del colpo di richiamo, che Israele ha iniziato a somministrare prima che i principali organismi sanitari di tutto il mondo lo approvassero

Channel 12 ha riferito che le nuove infezioni confermate sono state rivelate sulla base di test eseguiti una settimana dopo che il gruppo ha ricevuto la terza somministrazione. Tre di questi sono stati descritti come pazienti più giovani.

Il Jerusalem Post ha pubblicato ulteriori informazioni sui nuovi casi di interruzione del vaccino di richiamo, scrivendo:

Dei 422.326 israeliani che hanno ricevuto finora la terza dose del vaccino contro il coronavirus di Pfizer, 14 hanno finora contratto la malattia nei test eseguiti una settimana dopo l’iniezione.

N12 ha riferito domenica sera

Dei 14 casi confermati, 11, hanno più di 60 anni e 3 sono pazienti più giovani che sono a maggior rischio a causa di malattie immunosoppressive. Due sono stati finora ricoverati in ospedale.

Insomma, stando a quanto sta accadendo in Israele, ottimo campione per capire qualcosa di più essendo il paese coi più alti tassi di vaccinazione, sembra che le dosi di richiamo Covid siano completamente inefficaci e inutili in mezzo all’attuale ondata della variante Delta e stiano solo ricoverando persone in ospedale.

Dobbiamo chiederci quanti dei vaccinati in ospedale sono stati ricoverati in ospedale a causa degli effetti collaterali del vaccino, anche se sembra che non sapremo l’intera entità del danno per altri 10 anni.

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