Instagram è però anche una app ormai incontrollata, senza censure. Dove circolano foto e video al limite dell’Hard. Coinvolgendo purtroppo in questo anche i minorenni. Con ragazzine che si credono provette pin-up già a 15-16 anni.
Una stretta sui contenuti pubblicati sarebbe necessaria da parte di chi di dovere, quanto meno riguardo l’uso da parte degli Under 18.
Ma a parte ciò, c’è un altro problema che riguarda la app sempre di proprietà di Facebook dal 2012. Accusata di aver attivato le fotocamere degli smartphone per raccogliere dati preziosi dei suoi utenti. E un modo per accorgersene ci [sta_anchor id=”instagram”]sarebbe[/sta_anchor].
Instagram ruba dati utenti da fotocamera?
Come riporta il Daily Mail, a intentare la causa contro la società di Mark Zuckerber sarebbe certa Brittany Conditi, del New Jersey. Secondo la quale Facebook e Instagram avrebbero ottenuto sue informazioni personali “estremamente private e intime” con lo scopo di effettuare “ricerche di mercato”.
Lo scorso luglio, tra l’altro, e sempre negli Usa, Facebook è stata accusata di utilizzare la tecnologia di riconoscimento facciale al fine di raccogliere in maniera illegale i dati biometrici dei suoi oltre 100 milioni di utenti iscritti ad Instagram.
Insomma, stando a queste accuse, Instagram si sarebbe trasformata in una sorta di “braccio armato” di Facebook. Per procurargli i dati sensibili dei suoi utenti. Come non bastasse lo scandalo Cambridge Analytica
Come accorgersi se Instagram ci spia con fotocamera
Per fortuna, un modo per accorgerci che Instagram stia utilizzando a nostra insaputa la fotocamera del nostro device mobile, ci sarebbe. Anche se occorre possedere un iPhone. In particolare, aggiornando il proprio melafonino a iOS 14 beta.
Questo aggiornamento, infatti, ha aggiunto un’icona verde sul pannello di controllo dello schermo di iPhone e iPad. La quale indica che un’app sta tentando di accedere alla fotocamera.
Facebook si è difesa affermando che la notifica era frutto di un “bug” nel nuovo software Apple. E che stava lavorando per risolverlo.
Dobbiamo crederci? Nel frattempo, ricordiamo che Altroconsumo ha lanciato una iniziativa per chiedere un risarcimento per l’uso improprio dei dati degli utenti iscritti da parte di Facebook. Qui è riportato come aderire.