Glitter, addio a un simbolo degli anni ’80: bandito da Ue

Glitter, addio a un simbolo degli anni ’80: bandito da Ue

I glitter sono contenuti in ombretti, smalti, rossetti, matite occhi, creme corpo e detergenti per la casa o l’igiene intima.

L’Unione europea mette al bando un simbolo della moda, partito dagli anni ’80: u glitter. Che hanno caratterizzato ombretti, smalti, rossetti, matite occhi, creme corpo. Ma anche detergenti per lavare il corpo o la casa e sui giocattoli e oggetti di ornamento. I glitter sono arrivati anche sul web, in versione virtuale, rendendo più colorate e scintillanti le scritte postate su chat e social.

Il motivo è sempre green: i glitter inquinano troppo. Dal 15 ottobre non potranno più essere commercializzate merci che contengono i glitter liberi, quelli cioè che si perdono nell’ambiente.

L’obiettivo è quello di ridurre l’inquinamento da microplastiche del 30% entro il 2030, sulla base del nuovo piano d’azione per l’economia circolare. Sono infatti circa 42.000 le tonnellate di microplastiche aggiunte intenzionalmente nei prodotti e disperse in un anno nella sola UE. In queste microplastiche rientrano le particelle di polimeri sintetici inferiori a 5 mm non solubili e non degradabili.

Ma non solo i glitter. Ecco altri prodotti che non vedremo più.

Non solo glitter: altri prodotti banditi da Ue

Insomma, i glitter inquinano. Ma oltre ai prodotti prima menzionati, vi rientrano, rientrano nel divieto anche i materiali granulari utilizzati per le superfici sportive artificiali, come la diffusissima erba sintetica; questi ultimi rappresentano la principale fonte di microplastiche utilizzate volontariamente e disperse massivamente nell’ambiente.

Altri prodotti banditi saranno:

  • detersivi e ammorbidenti da bucato con microsfere;
  • fertilizzanti e fitosanitari in grani;
  • alcuni farmaci;
  • alcuni dispositivi medicali;
  • determinati giochi destinati ai più piccoli.

Ovviamente la transizione sarà graduale ma le aziende dovranno adeguarsi entro il 2030.

Qui abbiamo parlato dei tanti prodotti per l’igiene intima o la cura della persona ritirati dagli scaffali perché nocivi.

Fonte: Il fatto quotidiano

5,0 / 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da Valeria Marano

Appassionata di Gossip e curiosità.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.