Farmaci, cosa bisogna sapere prima di assumerli

Farmaci, cosa bisogna sapere prima di assumerli

Farmaco è una parola di origine dal greco antico, che rispecchia in effetti la funzione cardine dei farmaci: effettuare un’azione antagonista ad un processo fisiologico dell’organismo.

Farmaco è una parola di origine dal greco antico φάρμακοn (farmakòn) e vuol dire letteralmente veleno. Ciò rispecchia in effetti la funzione cardine dei farmaci ossia effettuare un’azione antagonista (quindi contraria) ad un processo fisiologico dell’organismo, oppure interferire con l’azione tossica dei microrganismi presenti nel nostro corpo.

Oltre a questo però vengono anche definiti farmaci altri composti che non sono propriamente dei “veleni” ma che svolgono un’azione utile alle nostre risorse, come possono essere gli integratori salini o vitaminici. Per cui la definizione di farmaco intesa strettamente nel senso dell’etimo della parola (la sua origine) oggi è molto più ampia poiché a differenza dei tempi di Platone e Aristotele siamo in grado di recuperare molte sostanze chimiche e riutilizzarle per le diverse terapie.

Tipi di farmaci

Quindi ricapitolando brevemente ci sono:

  1. farmaci ad azione antagonista cioè che possono rallentare una azione fisiologica (o naturale) dell’organismo fino a bloccarla del tutto;
  2. farmaci agonisti che invece accelerano questa azione potenziandola;
  3. farmaci sostitutivi che vanno a ricoprire le mancanze o le carenze come i sali minerali, le vitamine o elementi deficienti;
  4. farmaci come terapie geniche;
  5. farmaci ad azione tossica sui microrganismi.

Non andremo a vedere ovviamente i singoli elementi se non par fare una disamina di uno che vale per tutti, perché diversamente dovremmo usare dei testi come quello su cui ad esempio tantissimi anni fa studiai e che era di oltre 1500 pagine, un po’ troppo lunghe per questa sede.

Origini ed evoluzione dei farmaci

Inizialmente i farmaci avevano una origine dall’uso empirico che si faceva di alcune piante soprattutto, ma anche di animali (ricordate Mitridate e i veleni di vipera che beveva per immunizzarsi dagli stessi?), il cui utilizzo veniva poi passato di generazione in generazione come cultura popolare ma di cui, data la scarsità di mezzi utili alla conoscenza, si conosceva praticamente nulla, se no che la cosa funzionava e che faceva bene.

Tutto ciò è andato avanti fino all’applicazione del metodo scientifico e alle scoperte del 17° e 18° quando si venne a conoscenza delle basi della chimica (si pensi alle leggi di Lavoisier), della fisica e di nuove tecniche di costruzione degli strumenti che permisero di conoscere il mondo microscopico e molecolare e con esso l’individuazione dei principi che sono alla base della fisiologia umana e delle sostanze che con essa interagiscono modificandone l’andamento delle reazioni biochimiche che ne sono alla base e che chiamiamo medicine. Cioè quelle che ci dà il medico, unico possessore della facoltà di prescrivere farmaci come vedremo.

Vantaggi e problemi

Da allora i farmaci si sono molto evoluti ed oggi vi è un compendio dei medesimi molto vasto in grado di curare quasi tutte le patologie o almeno i loro sintomi principali ed è stato il motore della riduzione della mortalità infantile e dell’allungamento dell’aspettativa di vita che dall’inizio del secolo scorso è aumentata del 60% e oltre passando dai 50-55 anni agli attuali 80-85, ma divenendo al contempo foriera di problemi etici.

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Pubblicato da Francesca Silvana Scoppio

Medico chirurgo specialista in medicina interna e attualmente presto servizio nella ASL di Bari.

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