Per le prossime elezioni europee i tre partiti di maggioranza andranno divisi in tre gruppi molto diversi tra loro.
Nel giugno 2024 ci terranno le elezioni europee. Il parlamento europeo che si andrà a rinnovare sarà uno dei più economicamente e politicamente deboli e svuotati di poteri degli ultimi trent’anni. Schiacciato com’è sui diktat americani, tornati indietro come siamo all’immediato dopoguerra.
La maggioranza di centrodestra al governo ci andrà spaccata perfino in 3 parti, visto che i 3 partiti che la compongono confluiranno in 3 gruppi parlamentari molto differenti tra loro. E la tensione tra essi è già evidente, sebbene è molto improbabile che si arrivi a una crisi di governo per delle semplici elezioni europee.
Elezioni europee: destra in ordine sparso
L’invito alla tradizionale festa di Pontida di Marine Le Pen da parte della Lega ha fatto capire nettamente la scelta del Carroccio per le elezioni europee: restare nel gruppo Identità e democrazia, che di fatto fa parte degli euroscettici. Infatti, proprio i leghisti e il partito francese della Le Pen Rassemblement National sono quelli con il maggior numero di parlamentari.
Fratelli d’Italia, invece, fa parte del Partito dei Conservatori e dei Riformisti Europei, già una contraddizione in termini. Un partito che si pone a metà tra gli europeisti e gli euroscettici. Tra i partiti che ne fanno parte lo spagnolo Vox, con cui la Meloni ha un ottimo rapporto, ma è in discesa nei consensi. Ma anche il partito polacco Diritto e Giustizia che è al governo del paese.
Infine, Forza Italia, che è sempre stato nel Partito popolare europeo, il partito che ha sempre detenuto la maggioranza in parlamento e che è il più europeista di tutti.
Insomma, tre direzioni nettamente diverse. Speriamo che la campagna elettorale non venga anteposta alle tante urgenze del paese.