Cinema, Ministro Sangiuliano taglia fondi alla Casta radical chic

Cinema, Ministro Sangiuliano taglia fondi alla Casta radical chic

I tagli che ha in mente Sangiuliano al Cinema sono solo il 10% dei fondi erogati, ma la casta già protesta.

L’Italia, si sa, è fatta di caste, in tutti i settori, perfino nel Cinema, che esclude registi e attori “non allineati” a certe idee, ideologie e partiti. Il Governo Meloni vuole porre finalmente un freno a tutto ciò nella figura dell’ottimo Ministro Sangiuliano (qui la biografia), probabilmente il migliore degli ultimi trent’anni rappresentante di quel delicato dicastero che è la Cultura. Considerata, solo a parole, il vero petrolio del nostro paese.

Basti pensare che solo nel 2022 sono stati 840 milioni di euro i soldi spesi a titolo di contributo nel cinema italiano. Dagli iniziali 420 milioni nel 2019, tramite la Tax Credit, che altro non è un modello con cui trasformare il pagamento di tasse in contributi, la cifra è via via salita. Soldi spesso finiti a film che non sono arrivati neanche a 29 biglietti staccati in totale.

Ecco cosa intende fare il ministro Sangiuliano contro la Casta del cinema italiano.

Ecco i tagli del ministro Sangiuliano agli sprechi nel Cinema

Si parla di un taglio di 100 milioni di euro, pari a poco più del 10% di quanto erogato. Un primo passo, minimo, che ha subito scatenato l’ira di intellettualoidi e quanti credono di stare dalla parte giusta. Critiche ingiuste di depotenziamento del settore, visto che il ministero della Cultura ha dato avvio a un concorso che porterà, man mano, a nuove assunzioni per oltre 1.000 posti di lavoro, molti dei quali giovani.

La rivista Cultura identità cita il caso di Gabriele Muccino, a fronte di 6,3 milioni di euro di sovvenzioni con il credito d’imposta, ne ha viste finire nelle tasche dell’autore dell’opera oltre la metà? O si ricorderanno gli enormi sprechi per la piattaforma cinematografica It’sArt, che doveva essere la Netflix italiana, voluta dal ministro Franceschini, capace di creare un buco di 7 milioni e mezzo di euro (ne abbiamo parlato qui).

Insomma, come al solito, appena si toccano dei privilegi consolidati e radicati nei decenni, subito si levano gli scudi di chi si sente toccato.

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