Non solo insetti, mangeremo anche Cibo stampato in 3D: quali rischi?

Non solo insetti, mangeremo anche Cibo stampato in 3D: quali rischi?

Il cibo del futuro oggi ci appare come un incubo, ma che forse le future generazioni troveranno come la norma. Vedendo al contrario strani noi che mangiavamo come oggi. Sarà, ma sapere che in futuro oltre agli insetti ci toccherà anche il cibo stampato in 3D fa molto strano.

La stampa in 3D è ormai una realtà consolidata da quasi un ventennio, sebbene ovviamente si sia affinata tecnicamente negli anni. Oggi si stampa di tutto, anche organi umani, armi, ecc.

Vediamo come funziona una stampante 3D e quali sono i rischi di mangiare cibo da essa prodotta.

Come funziona una stampante 3D?

Una stampante 3D, in generale, parte da un modello digitale progettato sul computer e viene stampato utilizzando la tecnica FDM, acronimo di “Fused Deposition Modeling”. Un processo basato sulla deposizione di strati di materiale uno sopra l’altro, conferendo all’oggetto (o al cibo) la caratteristica conformazione a strati.

Dunque, la materia prima semisolida viene fatta passare attraverso un foro per creare un prodotto con una sezione costante che assume la forma del foro stesso. Nel caso del cibo, l’impasto semisolido è contenuto in una sorta di siringa e, passando anche essa sempre tramite un piccolo foro circolare, diventa un filamento che viene poi posizionato sul piatto di stampa.

Il materiale semisolido viene ottenuto tramite taglio, triturazione o frullatura della materia prima, a cui vengono in genere aggiunti degli additivi (idrocolloidi) per gelificare la sostanza e renderla più compatta. Ciò serve per garantire stabilità al prodotto stampato e dare il migliore risultato finale.

Quali sono i vantaggi del cibo stampato in 3D

Vediamo ora quali sono i vantaggi del cibo stampato in 3D:

  1. Realizzare forme molto complesse e dettagliate, anche più della naturale forma del cibo. Adattabile anche per le persone che hanno eventuali problemi ad ingerire e digerire. Così come contenenti specifici valori nutrizionali per chi ha determinate carenze o patologie;
  2. riduzione degli sprechi, visto che si produrrebbe solo il cibo desiderato e quello che serve;
  3. maggiore efficienza energetica, dato che non è necessario riscaldare grandi quantità di cibo o utilizzare attrezzature complesse;
  4. tanta innovazione e creatività nelle ricette, poiché la stampa 3D offre infinite possibilità di creare nuovi cibi e combinazioni di ingredienti.

Quali sono i rischi di mangiare cibo stampato in 3D

Vediamo, di contro, i rischi di mangiare cibo stampato in 3D:

  1. Costi elevati: come tutte le novità tecnologiche, anche questa costa ancora molto. Ciò esclude, almeno per ora, le persone meno abbienti;
  2. se è vero che offre innovazione da un lato, dall’altro, ci sono limitazioni nella scelta degli ingredienti. Infatti, la stampa 3D richiede l’utilizzo di ingredienti che possono essere trasformati in una consistenza semisolida, quindi si necessita una cernita;
  3. la qualità del cibo potrebbe essere inferiore a quella del cibo tradizionale, come la consistenza, il sapore e l’aspetto visivo;
  4. potrebbero esserci problemi di sicurezza alimentare, in termini di contaminazione batterica o della mancata corretta conservazione dei cibi stampati;
  5. portarla in futuro su larga scala non sarà facile anche quando si abbatteranno i costi, perché in molti non saranno disposti a mangiare tale cibo così prodotto.

Qui abbiamo parlato degli insetti come cibo.

Fonte: Rinnovabili

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