Cashback di Natale: come funziona e perché è il solito bluff

Come funziona il Cashback di Natale? Il Governo Conte bis sta pensando ad una nuova misura per sollecitare gli acquisti in vista delle festività natalizie.

Le quali quest’anno rischiano di essere ancora più magri del solito, dato che, a parte l’indigenza economica dilagante, ci si è messo pure il Covid-19. Con le sue limitazioni alla normale vita lavorativa e privata ormai da 9 mesi.

Certo, le misure per ammorbidire l’impatto della cri sono già diverse. Come l’ormai rodato Reddito di cittadinanza, le rottamazioni delle cartelle esattoriali e il possibile rinvio del Tax day per i liberi professionisti con Partita Iva. Da dove poi saranno recuperati tutti quei soldi, è un altro discorso. A parte l’indebitamento nei confronti dell’Unione europea.

Vediamo invece cos’è il Cashback di Natale e perché siamo di fronte al solito bluff o [sta_anchor id=”cashback”]quasi[/sta_anchor].

Cashback di Natale come funziona

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Come riporta QuiFinanza, il Cashback di Natale dovrebbe essere un rimborso pari al 10% fino a 150 euro di spesa.

Occorrerà effettuare a dicembre almeno 10 acquisti per un costo totale di almeno 1.500 euro, con pagamenti elettronici e non contanti. Con  un tetto per singole spese a 150 euro, e divieto di frazionare i pagamenti per aumentare le transazioni.

Il rimborso arriverà direttamente via bonifico sul proprio conto corrente entro la fine dell’anno.

Come funziona il cashback di Stato varato dal Governo Conte
Come vi avevamo anticipato, a inizio dicembre dovrebbe partire il piano del governo Conte sul cashback, meccanismo pensato proprio per incentivare i pagamenti elettronici, per scoraggiare l’evasione fiscale e agevolare le transazioni commerciali.

Sarà restituito il 10% delle spese effettuate con carte, bancomat e app, fino a un massimo di spesa pari a 1.500 euro per semestre.

Bisogna effettuare almeno 50 acquisti a semestre. In totale, quindi, si possono ricevere indietro, al massimo, 150 euro per semestre e 300 euro per l’intero anno.

Quali acquisti rientrano nel Cashback di Natale

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Si va dai generi alimentari all’abbigliamento, passando per bar e ristoranti, fino alle spese mediche. L’unico paletto riguarda il fatto che gli acquisti vanno effettuati negli esercizi commerciali “fisici” e non online. Sono inoltre escluse le spese fatte per acquisti di natura aziendale e professionale.

Per il provvedimento il Governo ha stanziato per ora 3 miliardi e dovrebbe partire ad inizio dicembre. Si sta anche pensando ad un doppio premio da 1.500 euro per i primi 100mila aderenti che totalizzeranno il maggior numero di transazioni digitali.

Cashback di Natale a chi spetta

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A chi spetta il Cashback di Natale? Occorre avere i seguenti requisiti:

  • “agganciare” il proprio strumento di pagamento digitale al codice fiscale
  • scaricare l’app IO e accedere tramite Spid (o tramite altre app collegate al sistema PagoPal)
  • mostrare il QR Code all’esercente al momento dell’acquisto
  • essere maggiorenni
  • avere un conto corrente dove saranno accreditati i rimborsi sull’Iban

Cashback di Natale conviene?

Ovviamente, siamo di fronte al solito sistema contorto Made in Cinquestelle. Basato su app e su rimborsi che chissà quanto si vedranno.

Non si poteva fare in modo di conservare gli scontrini delle transazioni e fare domanda tramite CAF? Oppure fare scaricare gli stessi sulla dichiarazione dei redditi dell’anno successivo?

Mi sembra più che altro il solito regalo alle Banche, per indurre a fare acquisti tramite carte e aggiungere una ennesima app sul proprio smartphone. Sui rischi di una graduale rinuncia ai contanti ho già parlato qui.

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