Carola Rackete sarà candidata per le prossime europee con il Linke in Germania, mentre Roberto Vannacci per la Lega.
Il prossimo giugno ci saranno le elezioni europee. Allo stato attuale, si profila un altro successo per Fratelli d’Italia, mentre a debita distanza sul podio dovrebbero finirci Pd e M5S. Quindi, più o meno, la stessa situazione delle politiche di un anno e mezzo fa.
Il rinnovo del Parlamento europeo dovrebbe vedere un ulteriore avanzata dei partiti euroscettici e nazionalisti, dato il malcontento generale che aleggia un po’ in tutti i paesi del vecchio continente. Impoveriti soprattutto da una guerra, quella in Ucraina, decisa oltreoceano.
Non mancheranno, anche a questo giro, candidature sui generis. Per ora, abbiamo già due nomi: quello di Carola Rackete in Germania e del generale Roberto Vannacci in Italia. Ma siamo appena a gennaio e chissà quale altro nome emergerà dalla fulgida mente degli “impresari di partito“, come li chiama Edoardo Bennato.
Carola Rackete, la capitana chiamata a salvare il Linke
Come riporta Il Giornale, l’ex capitana della Sea Watch 3 si candiderà alle prossime elezioni europee con il partito di sinistra tedesco Die Linke. In caduta libera di voti e ancora più in difficoltà dopo la fuoriuscita di Sahra Wagenknecht, esponente di primo piano che ora ha lanciato un nuovo partito già ben piazzato nei sondaggi.
Tra i punti del suo programma di partito troviamo l’idea di “socializzare“ le grandi compagnie di petrolio, gas e carbone, per rastrellarne i profitti e utilizzarli per finanziare la transizione ecologica. Oltre che, manco a dirlo, una maggiore attenzione verso il tema dell’immigrazione, oltre che l’immancabile richiamo sinistroide all’anti-fascismo.
Tuttavia, il Linke si è diviso intorno al suo nome, tanto da costringerla a candidarsi come Indipendente. Pure Tagesspiegel Klaus Ernst, parlamentare della Linke nonché presidente del medesimo movimento dal 2010 al 2012, aveva già bocciato la sua possibile candidatura con queste parole poco lusinghiere:
Dimostra ulteriormente l’ottusità della leadership politica
Insomma, anche loro sono scettici sulla sua candidatura. Ricordiamo che Carola Rachete nel giugno del 2019 decise di forzare la chiusura del porto di Lampedusa e fu arrestata con l’accusa di resistenza a una nave da guerra e tentato naufragio. Guidava la Sea Watch 3, una nave battente bandiera dei Paesi Bassi con sede in Germania. Ma tra i due paesi, gli immigrati dobbiamo accoglierli noi. Of course.
Roberto Vannacci, l’uomo duro e puro voluto dalla Lega
Una Lega in difficoltà elettorale da tempo, essendo svanita la spinta del Salvini dei primi tempi, ha invece deciso di candidare Roberto Vannacci. Da mesi nell’occhio del ciclone per un libro pubblicato su Amazon diventato presto best seller, dove riporta varie idee su diversi tempi (ne abbiamo parlato qui).
Orbene, sempre Il Giornale ci dice che la Lega abbia deciso di candidarlo per le prossime europee, dato che darebbe un 3% in più. Vannacci incarna le idee di una certa destra: misogina, omofoba, retrograda, patriarcale.
Del resto, la Lega che ce l’aveva duro di trent’anni fa non c’è più. Quella che scuoteva il cappio contro i politici di Roma ma poi negli anni successivi si è seduta anche lei a mangiare con tutti gli altri. Auguri.