Campo visivo

Campo visivo

Il campo visivo anche nelle persone con una vista normale ha dei limiti oltre i quali la nostra vista.

Vi sarà capitato di fare o vedere un esame sull’acuità visiva che si fa con l’ottotipo, attualmente uno schermo illuminato LCD ma un tempo in forma di una teca retroilluminata con lampadine.

La distanza da quello schermo di circa 3 metri, rappresenta l’optimum per valutare le capacità visive del nostro sensorio oculare, dei suoi difetti e dei mezzi per correggerli, ovvero delle protesi vitree utili al ripristino quanto più possibile dei 10/10 che rappresentano la normalità per gli emmetropi.

Oltre a questo esame anche se più raramente, ne viene effettuato un altro quando si sospettano patologie della retina che ne limitano le capacità, quello che viene definito campimetria e che serve a determinare quindi il campo visivo. L’esame si svolge in modo molto semplice. Sempre attraverso un riquadro illuminato si invita il soggetto a indicare dei punti su una superficie quando questi vengono lievemente illuminati mentre lo stesso fissa il centro della tavola stessa, fino a creare dei punti di limite che una volta uniti, forniscono all’esaminatore una linea continua che fornisce la dimensione del campo visivo di un individuo e del territorio della retina funzionante.

Come funziona il campo visivo

Il campo visivo comunque anche nelle persone con una vista normale ha dei limiti oltre i quali la nostra vista, che oltre che essere a colori è binoculare e di profondità, non può andare. Per farvelo comprendere facilmente vi invito a fare un piccolo esperimento con il monitor di un computer.

Se fissate il centro del medesimo o un punto qualsiasi, molto anzi sicuramente la messa a fuoco sarà ottimale nel punto prescelto, ma via via meno nitida fino ad essere del tutto incomprensibile nelle zone più periferiche.

Ciò è molto importante quando si fa la scelta ad esempio dell monitor di un pc, di un televisore o qualsiasi apparecchio con uno schermo, perché la grandezza dello stesso non modificherà assolutamente la percezione del VOSTRO campo visivo che sarà sempre e comunque limitata alla zona in cui rivolgerete i vostri occhi e perciò alla luce che giungerà alla retina riflessa dalle cose che avete davanti ESATTAMENTE.

Per poter infatti godere di una visione ottimale di uno schermo a 55 pollici nella sua interezza sarà necessario avere una distanza notevole dal medesimo, mentre con uno da 32 questa sarà di sicuro minore e addirittura di poche decine di centimetri per quello di uno cellulare, ma questo rappresenta anche la perdita dei dettagli visibili solo ad una certa distanza, come ho detto parlando della risoluzione QUI (18 aprile omissis), perché allontanandoci da un oggetto ne perdiamo via via i dettagli come ben sappiamo, e come mostrano microscopi e telescopi che invece artificialmente ne amplificano le radiazioni luminose rendendoli percepibili.

Perciò quando vi parlano di schermi in 4k o perfino 8k ad alta definizione e in HD, che per uno smartphone non hanno alcun senso, ricordate sempre che questo è vero a patto che guardiate una piccola porzione di schermo e che quando via allontanate alla giusta distanza per vederlo tutto, la qualità non sarà superiore a quella della vostra vista nuda che normalmente è già in HD.

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Pubblicato da Francesca Silvana Scoppio

Medico chirurgo specialista in medicina interna e attualmente presto servizio nella ASL di Bari.

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