Razzismo al contrario: calciatore italiano in Uganda insultato perché bianco

Il razzismo nei confronti dei neri, come noto, è molto radicato anche nel mondo del calcio. I classici “buuu” che partono dalle curve, banane lanciate in campo, striscioni, ma anche offese da parte degli stessi addetti ai lavori (tra calciatori, telecronisti, ecc.), sono all’ordine del giorno. E da anni. Benché abbiamo superato da un bel po’ il Terzo millennio.

Tuttavia, fa meno notizia quando sono i neri ad insultare l’unico bianco in campo. Del resto, al politically correct imperante e che sta tagliando con la sua enorme cesoia tutto quanto ritiene offensivo in tutti gli ambiti culturali, rasentando il ridicolo troppo spesso, una cosa del genere non interessa.

Il calciatore bianco in questione è proprio un italiano: Stefano Mazengo Loro, unico bianco nel campionato dell’Uganda.

Ecco la sua storia.

Il caso di Stefano Mazengo Loro

Stefano Mazengo Loro

Come riporta Il Primato Nazionale, Stefano Mazengo Loro ha 27 anni, viene da Padova e gioca nell’Uganda Premier League. Centrocampista nel Kampala City Council (Kcca), è figlio di medici che hanno lavorato a lungo per l’Africa Cuamm, una delle più note organizzazioni non governative sanitarie che operano per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane.

Dopo aver frequentato le scuole superiori a Kampala, la capitale dell’Uganda, ha deciso di tornarci per giocare a calcio. Stefano Mazengo Loro racconta la sua biografia:

Sono nato in Italia – racconta il 27enne veneto ad Avvenire – ma l’Africa è nella mia vita da prima di me. I miei nonni materni, medici, si sono sposati e sono partiti per il Kenya. Mia mamma è nata lì, ed ha vissuto in Kenya qualche anno prima di venire in Italia: ha fatto il percorso inverso a me. I miei si sono conosciuti in Tanzania nel 1988, a Dodoma. Io sono nato nel ’94, ed ho vissuto tra Trentino e provincia di Padova: fino agli 11 anni sono rimasto in Italia, finché in estate siamo partiti per l’Africa. All’inizio, anche per la lingua, è stato difficile integrarsi, c’è stato un cambio radicale. Poi è successo grazie al calcio, finché l’Uganda e Kampala non sono diventate la seconda casa

Calciatore italiano insultato in Africa

I neri gli hanno affibbiato un nomignolo: “Mzungu”, cioè bianco. Ma a parte questo, il ragazzo racconta che:

Ogni volta che giochiamo fuori casa i tifosi avversari mi insultano. La mia colpa è quella di essere bianco. Sui social ho subito attacchi di ogni tipo. All’inizio stavo malissimo, poi un po’ mi sono abituato. Ma comprendo perfettamente cosa possano provare, all’inverso, i calciatori di Serie A. Qui chi usa questa: ‘race card’ per offendermi, lo fa soprattutto per ignoranza. Non tutti conoscono la mia storia

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