Doraemon accusato di sessismo: il Politically correct non si ferma più

Il Politically correct ormai non si ferma più. Come un panzer tedesco durante la Seconda guerra mondiale, schiacciando senza pietà tutto quanto trova sulla sua strada. In nome dell’anti-sessismo e dell’anti-razzismo.
Le vittime sono sempre più numerose e variegate. Si spazia dal Cinema ai cartoni animati passando per i fumetti. Ed ora, l’ultima vittima in ordine di tempo è Doraemon. Il simpatico gattone blu giapponese.

Ricordo che, come riporta Wikipedia, Doraemon è un manga scritto e disegnato da Fujiko F. Fujio e pubblicato in Giappone dal dicembre 1969 all’aprile 1996 sul mensile CoroCoro Comic di Shōgakukan. Tradotto poi negli anni in tante lingue, tra cui l’italiano.

Protagonisti sono Nobita Nobi ed il suo gatto robot di nome Doraemon, che lo aiuta nel cambiare il suo destino. Dal manga sono state tratte 3 serie tv, nonché film e videogiochi.

Con oltre 170 milioni di copie vendute in tutto il mondo, Doraemon è considerata una delle serie manga e anime più famose e di successo di tutti i tempi. Ed ha ispirato altre opere successive del genere. Tuttavia, ora si sta anche attirando le accuse di sessimo. Vediamo perché.

Perché Doraemon accusato di sessismo

doraemon

Come riporta Il primato nazionale, sotto accusa sarebbe il padrone del simpatico gattone robot blu: Nobita. Il quale, in molte occasioni, si ritrova al bagno con l’amica Shizuka mentre sta facendo il bagno in vasca. Sebbene non non si veda mai niente del corpo della ragazza (almeno nella versione italiana censurata) e Nobita spesso viene scacciato dopo averla fatta arrossire.

Orbene, è bastato questo per far lanciare in data 3 dicembre 2020 dall’utente Midorino Mushima una petizione su Change.org nella quale si chiede ai produttori di Doraemon di interrompere queste gag. La motivazione viene così giustificata:

Guardare qualcuno fare il bagno è un reato sessuale, non una semplice marachella (…) È un atto che può veramente traumatizzare la donna che lo subisce e può creare il terrore nel fare il bagno o interagire con un uomo. Riteniamo che rappresentare quest’atto come una semplice marachella, in un anime per bambini influente come Doraemon, porterà alla desensibilizzazione dei crimini a sfondo sessuale

La petizione punta a toccare le 5mila firme e ha già superato abbondantemente le mille. Nella stessa si chiede anche di inserire un disclaimer prima delle vecchie puntate e cosa andrebbe fatto nelle prossime stagioni.

Come dicevo nell’incipit, ormai i casi non si contano più. Anche la dolce Heidi è stata accusata di discriminazione, ne ho parlato qui. E, a proposito di cartoni, ecco quelli che ci hanno resi degli adulti depressi.

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