Mentre da un trentennio è in atto una fuga verso la NATO dei paesi ex sovietici, ma anche neutrali (come Svezia e Finlandia), c’è chi potrebbe andare controcorrente. Come la Bulgaria, che nel 2024 potrebbe addirittura decidere di uscire dall’organizzazione sovranazionale guidata dagli Usa.
Quest’ultima rimasta in vita malgrado la sua antagonista, Il Patto di Varsavia, sia stata sciolta con la caduta del Muro di Berlino.
Perché Bulgaria potrebbe uscire da NATO dal 2024
Come riporta Izvestia, questa clamorosa possibilità è stata avanzata dal leader del partito ultranazionalista Revival (in lingua bulgara Vazrazhdane) Kostadin Kostadinov. Il quale si basa sul fatto che nel 2024 scadrà il termine dell’accordo tra la Bulgaria e la NATO. Il paese è entrato a far parte della NATO senza referendum nel 2004.
Kostadinov ha detto che uno di questi giorni avrebbe inviato un segnale all’ufficio del procuratore che molti media e politici del paese sono stati finanziati con fondi americani. Dunque, gli Usa starebbero pesantemente influenzando l’opinione pubblica del paese. Il politico bulgaro ha annunciato la possibilità teorica che la Bulgaria lasci la NATO nel 2024.
Bulgaria fuori dalla NATO?
In effetti, anche dall’altra parte arriva un’accusa simile. Come riporta Tag24, secondo i tabloid Euractiv e Politico, tra i più importanti quotidiani in materia di politica europea, il Cremlino starebbe lavorando dall’interno per creare frizioni politiche all’interno del Parlamento di Sofia.
I servizi segreti bulgari avrebbero per le mani le prove che una serie di personalità influenti (giornalisti, diplomatici, politici) spingerebbero di proposito la propaganda russa in cambio di una cospicua somma di denaro.
E la battaglia ha già portato pesanti conseguenze, come l’espulsione di 70 funzionari russi dal suolo bulgaro, con l’ambasciatrice di Mosca che ha minacciato la chiusura dell’ambasciata.
A quanto pare, questa presunta spinta anti-NATO sta avendo anche i suoi frutti, con la maggioranza della popolazione bulgara che vorrebbe l’uscita dalla NATO per tornare sotto l’ala protettiva della “Casa madre“.
Non resta che vedere se per il rinnovo dell’adesione della Bulgaria alla NATO ci sarà un referendum. Ma, a questo punto, difficilmente sarebbe indetto perché la paura della vittoria del No sarebbe tanta. Paesi come Bulgaria e Romania hanno visto peggiorare pesantemente la propria situazione politica, sociale ed economica negli ultimi vent’anni. Dopo un primo entusiasmo illusorio post-caduta dei regimi comunisti. Tra corruzione dilagante, sfruttamento delle loro materie prime e della manodopera locale.
Il tutto, per la gioia delle multinazionali occidentali che qui hanno potuto porre i propri tentacoli. In Romania alcuni sondaggi hanno certificato che la maggioranza della popolazione starebbe addirittura rimpiangendo Ceausescu. Tanta voglia di Leu…