Il sale nel cibo aumenta del 28% rischio di morte prematura

DATA ULTIMO AGGIORNAMENTO: 7 Marzo 2023

Il sale lo utilizziamo per condire il cibo. Ma abusarne fa molto male alla salute. A lanciare l’allarme sono i ricercatori della Tulane University di New Orleans, insieme ai colleghi di altri centri di ricerca.

La ricerca è durata 4 anni, dal 2006 al 2010 e ha riguardato un campione ampissimo: circa 500mila persone.

Il sale aumenta i rischi di morte prematura

Come riporta Libero, che attinge da ilfattoalimentare, i partecipanti al test sono stati seguiti in media per nove anni, durante i quali si sono registrati 18.500 decessi prematuri. Intendendo per essi i decessi avvenuti prima dei 75 anni, quindi anticipando l’aspettativa di vita.

Le persone scomparse sono state divise in 3 categorie:

  1. chi non aggiungeva mai sale
  2. chi lo aggiungeva sporadicamente
  3. chi lo aggiungeva sempre

Questi i risultati a cui è pervenuta la ricerca:

Verificando l’esistenza di un eventuale nesso tra decessi prematuri e le abitudini in merito al sale, gli autori hanno dimostrato che la morte prima dei 75 anni è più frequente (del 28%) tra chi è solito insaporire qualunque pietanza con un’aggiunta di sale. Nella popolazione generale tra i 40 e i 69 anni, si registrano tre decessi in più ogni cento persone

Il sale fa male alla salute

Abbassando l’età anagrafica, si è scoperto poi che a cinquant’anni, chi mette sempre del sale in più ha un’aspettativa di vita inferiore di 1,5 anni se è donna. Che si riduce addirittura di 2,28 anni per gli uomini.

Insomma, abusare di sale fa male. Anche perché si può andare incontro a patologie come l’ipertensione, che a sua volta può provocare ripercussioni come l’ictus. Evento grave, che può portare, se non alla morte, comunque all’invalidità.

Del resto, si può facilmente rinunciare al sale visto che buona parte dei cibi è già sapida di natura. Quindi può essere adoperato di tanto in tanto in via eccezionale.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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