Di Maio salvato da Tabacci: la definitiva morte democristiana

Di Luigi Di Maio si è sempre detto che avesse un animo democristiano, più moderato e speculare rispetto all’ormai ex amico Alessandro Di Battista, pasionario del Movimento Cinque stelle. Ed ora la conferma arriva dall’accordo siglato dal Ministro degli esteri con Bruno Tabacci, il che gli eviterà di raccogliere le firme per presentarsi alle prossime elezioni.

Di Maio non raccoglierà firme grazie a Tabacci

Dopo aver salvato qualche anno fa Emma Bonino, offrendogli l’ombrello del proprio simbolo (ne parlai qui), ora il generoso Bruno Tabacci fa lo stesso con Luigi Di Maio. Salvandolo non poco, visto che la cosa gli eviterà il rischio di non potersi presentare alle prossime elezioni del 25 settembre. Visto che avrebbe dovuto raccogliere le firme in una sorta di Mission Impossible.

In realtà, l’accordo non è una novità: come sottolinea Open, il partito di Tabacci Centro democratico aveva già permesso ai parlamentari scissionisti del M5s (ora Insieme per il futuro) di poter formare i propri gruppi alla Camera e al Senato. Già Presidente della Regione Lombardia, per mezzo secolo al centro e candidato pure alle primarie del Partito democratico una decina di anni fa, Tabacci si è detto sempre un grande sostenitore del progetto di Di Maio, che al Foglio aveva definito «coraggioso».

Insomma, un uomo per tutte le stagioni, capace di contare ancora. E di salvare pure Pretty Woman Di Maio.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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