E ci vietano pure di ascoltare la radio su smartphone. Un media, il primo, che da circa un secolo è sopravvissuto a tutti i cambiamenti, tecnologici e culturali. E’ sopravvissuta alla Tv, ai vinili, alle musicassette, ai cd, a internet, alla diffusione dei device mobili. Si è sempre adattata, non entrando mai in concorrenza, ma preservando una sua magia. Insita nella sua modalità di fruizione.
Ha accompagnato per decenni le domeniche calcistiche di milioni di italiani. Ha fatto da megafono alla rivoluzione controculturale (vera o presunta) degli anni ’70 con le piccole emittenti libere. E’ volata sul web in versione streaming. E’ finita anche sui cellulari, partecipando appieno al nuovo modo di comunicare.
Eppure, dal primo gennaio 2021 sarà vietato ascoltare la radio su smartphone. Per legge. Ecco quale e perché.
Divieto ascolto radio su smartphone motivi
Come riporta Il Giornale, la legge in questione è la 205/2017 e successivo Decreto sblocca cantieri. Il quale, all’ art 28 comma 5, ne stabilisce la decorrenza temporale:
Per gli apparati di telefonia mobile e per i veicoli nuovi di categoria N gli obblighi di commercializzazione al consumatore, di cui all‘articolo 1, comma 1044, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, decorrono dal 31 dicembre 2020.
Questo significa che il divieto si riferisce a tutti gli smartphone che saranno venduti a partire dal primo gennaio 2021, compresi quelli che siano stati già consegnati ai rivenditori ma che giacciano ancora nei magazzini o sugli scaffali dei negozi.
Si è cercato in questo modo di favorire l’innovazione tecnologica permettendo ai consumatori di acquistare dispositivi compatibili con il Dab+, cioè il formato di radio digitale che ormai raggiunge oltre il 70% della popolazione.
Questa tecnologia andrebbe anche a risolvere l’annoso problema di non riuscire ad ascoltare la radio in auto anche all’interno di tunnel o trafori. Ma dà anche la possibilità di ricevere contenuti multimediali come immagini e testi. Per funzionare correttamente il Dab+ richiede però l’installazione di un’antenna aggiuntiva, oltre che di un chip dedicato.
Essendo però questi ultimi componenti costosi e voraci di spazio, ai produttori di smartphone non conviene installarli. Solo la multinazionale sudcoreana Lg, con lo Stylus 2 del 2016, ha deciso di integrare la tecnologia. Il che non sorprende, dato che Lg è stata sempre molto attenta alle novità tecnologiche. Non a caso, il primo smartphone, contrariamente a quanto si pensi, è stato proprio lanciato da Lg.
Tuttavia, l’azienda non ha ottenuto il riscontro desiderato.
E proprio una compaesana di Lg, Samsung, è stata solerte nel rimuovere la app della radio sui propri dispositivi. Come accaduto sui nuovi Galaxy A50 e Galaxy A20.
Come ascoltare radio su smartphone
Come aggirare pure questo divieto e la negazione di concederci l’ascolto della radio sullo smartphone? Una soluzione potrebbe essere quella di non aggiornare il software del proprio telefono. Il che però significherebbe negarsi i miglioramenti che vengono apportati ai sistemi periodicamente (anche se sappiamo pure quanto rendano il telefono più vecchio e pesante) oltre che esporsi a potenziali virus e possibili bug.
Oppure, ci si può collegare alla piattaforma streaming della propria radio preferita. Il che avrà come contraltare solo la riduzione di qualche gigabyte. Aggirabile comunque ascoltandola appoggiandosi ad una rete WiFi.