
Dopo una lunga diatriba durata decenni, ed in fondo tutt’oggi mai sopita, sulla paternità dell’invenzione della radio, nel giugno del 1943 (cinque mesi dopo la morte di Nikola Tesla), una sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti attribuì a Tesla la precedenza rispetto a Marconi del brevetto base della radio.

Nel 1921 venne fondata, in Gran Bretagna, la più antica radio del mondo tuttora esistente: la BBC.
In Italia la radio come mass-media si diffuse più tardi; il radiotelegrafo era stato impiegato in operazioni militari durante la Prima guerra mondiale e una legge del 1910 ne proibiva l’uso ai civili. Si deve a Costanzo Ciano, Ministro delle Poste nel primo governo Mussolini, la nascita della prima emittente italiana: l’Unione Radiofonica Italiana che esordì il 6 ottobre 1924, avendo intuito l’enorme potenzialità del mezzo.
Per tutto il periodo fascista, la radio venne utilizzata dal Governo per mera attività propagandistica, avendo intuito i vertici del Regime la sua forza persuasiva. Durante la Seconda Guerra Mondiale però, a far da concorrenza alla radio statale italiana vi erano altre storiche emittenti quali Radio Vaticana, e le straniere Radio Londra e Radio Mosca, che offrivano versioni differenti dei fatti, senza i filtri censori del regime.

Come si può notare, la Radio si può considerare un media immortale, che non è stato sconfitto da altri media giunti dopo, come la Televisione e internet, o supporti per ascoltare la musica quali la musicassetta, il Compact disc, la musica “liquida” ascoltata mediante lettori mp3 o i più moderni I-Pod. Anzi, oltre a resistere all’incedere della modernità, la Radio è anche riuscita ad adattarsi ai nuovi media, interagendo con essi e mostrando dunque anche una straordinaria ecletticità.
Basti pensare al fatto che diverse emittenti radiofoniche oggi hanno canali televisivi sul digitale (tra le più importanti, Radio Capri), per non parlare del fatto che tutte hanno un sito internet dove si può anche ascoltare musica. O al fatto che gli stessi telefoni cellulari da diversi anni ormai offrono la possibilità di ascoltare la Radio.
Insomma, quell’invenzione che solo la sfortuna non attribuisce ufficialmente al nostro connazionale Guglielmo Marconi, continua da oltre un secolo un evergreen amato dalle persone. Un media che ci permette ancora di divertirci, immalinconirci, informarci, riflettere, distrarci; in modo sicuramente meno alienatore e passivo della televisione.
(Il presente articolo è stato ripreso dal sito dell’azienda “Elenos”. Link: http://www.elenos.com/experience/evoluzione-massmedia-20100812/)
(Fonte: Wikipedia)