21 DICEMBRE, OLTRE CHE GRANDE BUFALA ANCHE GRANDE BUSINESS

IN TUTTO IL MONDO DA UN ANNO E’ PARTITA UNA PSICOSI CHE SPINGE AD ACQUISTI PER LA SOPRAVVIVENZA
Il 21 dicembre si avvicina e in giro per il Mondo aumenta la paura per la fine del Mondo. Una paura che sta facendo la fortuna dei supermercati e delle aziende che costruiscono bunker o vendono fantomatici kit per la sopravvivenza. Per non parlare poi della vendita di libri o della distribuzione di film aventi la fine del Mondo o l’invasione di alieni come tema. Ma gli scienziati hanno confutato tutto, perfino gli stessi studiosi dei Maya. Eppure il business è andato avanti, cavalcando l’ansia, e l’ignoranza, della gente.

IL CALENDARIO DEI MAYA – I Maya, come altre culture mesoamericane, misuravano il tempo utilizzando un sistema di tre calendari. I giorni erano organizzati attraverso un calendario religioso rituale della durata di 260 giorni (chiamato Tzolk’in), suddiviso in trecene (periodi temporali di 13 giorni) e utilizzato prevalentemente a scopo divinatorio, e un calendario solare di 365 giorni (Haab’), suddiviso in 18 periodi di 20 giorni ciascuno.
I Maya non contavano gli anni; tuttavia, le date di questi due calendari erano combinate tra loro per dare luogo a cicli di 18.980 giorni (52 anni) per un totale di 52 cicli diversi ricorrenti. Un ulteriore calendario, il cosiddetto Lungo computo, calcolava, invece, il tempo trascorso dalla data della creazione del mondo secondo la mitologia maya (che, secondo la correlazione con il calendario gregoriano seguita dalla maggior parte degli storici mesoamericani e conosciuta come correlazione di Goodman-Martinez-Thompson, corrisponderebbe all’11 agosto 3114 a.C. del calendario gregoriano). Questo calendario, a differenza dei precedenti, era progressivo e suddivideva il tempo in cicli non ricorrenti (b’ak’tun) della durata di 144 000 giorni, suddivisi a loro volta, su base vigesimale e base 18, in 4 ulteriori sottocicli. Il 20 dicembre 2012 terminerà il 13º b’ak’tun (12.19.19.17.19 nella notazione originale del calendario) a cui farà seguito, il giorno successivo, il 14º b’ak’tun (13.0.0.0.0).
Secondo il Popol Vuh – uno dei principali documenti storici sul corpus mitologico dei Maya – il Lungo computo attuale è solo il quarto in ordine di tempo, poiché gli dei avrebbero distrutto le tre precedenti creazioni ritenendole fallimentari. La terza creazione fu distrutta al termine del 13º b’ak’tun (12.19.19.17.19), data che ritornerà nuovamente alla fine del 2012. Questa circostanza, assieme ad un riferimento epigrafico sul “Monumento 6” di Tortuguero – un sito archeologico maya situato nella parte sud-occidentale dello stato di Tabasco in Messico – è alla base del fenomeno New Age che associa un evento di significativa discontinuità storica alla data summenzionata.
LA PROFEZIA – Sulla base di interpretazioni di impronta prevalentemente New Age, sono stati formulati due diversi scenari sulla corrispondenza di questa data: o con eventi quali la fine del mondo oppure con trasformazioni radicali del mondo stesso come l’inizio dell’Era dell’Aquario, un periodo di pace globale e profonda evoluzione spirituale.
Entrambi gli scenari profetizzati possono definirsi apocalittici, tenendo conto del duplice significato del termine: o in senso figurato come devastazione totale, cataclisma rovinoso, disastrosa sciagura, o nel suo senso etimologico di rivelazione. Analogo distinguo è previsto dal termine “catastrofe”, che infatti richiede una disambiguazione.
Da un’iscrizione sul “Monumento 6” si ricava la data del 2012, in cui accadrebbe qualcosa che coinvolgerebbe la misteriosa divinità maya Bolon Yokte, associata in genere alla guerra e alla creazione. Da qui è stata ricavata la supposta profezia data al 2012; esistono tuttavia diverse altre tavolette che riportano date anche molto successive al 2012, cosa che fa ritenere che i Maya non pensassero a questo giorno come all’ultimo giorno del mondo.
NEGAZIONE DEGLI STESSI STUDIOSI– La credenza in catastrofi nel giorno 21 dicembre 2012 o in vicinanza ad esso, è una supposizione considerata sbagliata dalla corrente principale degli studiosi degli antichi Maya, eppure è comunemente citata nei mezzi di comunicazione di cultura popolare come il problema del 2012.
Secondo Sandra Noble, executive director della Foundation for the Advancement of Mesoamerican Studies, Inc. a Crystal River in Florida, «Considerare il 21 dicembre 2012 come un giorno del giudizio o un momento di cambiamento cosmico è un’invenzione assoluta ed un’opportunità per molte persone di fare profitto.» La fine di un ciclo del calendario era infatti vista dal popolo Maya semplicemente come occasione di grandi celebrazioni per festeggiare l’ingresso nella nuova epoca, in questo caso il 14º b’ak’tun.
LA TEMPESTA SOLARE – Ma ad alimentare le paure ci si mette anche lo spazio. Si presume infatti che il giorno 21 dicembre si verifichi una forte tempesta solare o caschi sulla Terra un asteroide. Quanto al primo, l’attività solare segue un andamento ciclico di undici anni. I periodi di intensa attività sono identificati dalla presenza di un elevato numero di macchie solari, a cui generalmente si associano altri fenomeni quali espulsioni di massa coronali le quali, se avvengono in direzione della Terra, danno luogo a quelle che sono state definite tempeste solari o geomagnetiche, disturbi temporanei della magnetosfera terrestre che possono manifestarsi in modo spettacolare attraverso aurore polari.
La magnetosfera terrestre funge da barriera protettiva e gli effetti sugli esseri viventi che abitano il pianeta sono ridotti. L’industrializzazione e l’espansione umana nello spazio, tuttavia, hanno reso questi fenomeni problematici anche per l’uomo, dal momento che possono danneggiare dispositivi elettronici in orbita e, in caso di tempeste di elevata intensità, interagire con le reti di trasmissione dell’energia elettrica e con la strumentazione degli aerei di linea.
È stato previsto che il picco del 24º ciclo solare si verificherà nei mesi di aprile e maggio del 2013 e raggiungerà un’intensità inferiore al 23º, che si è appena concluso. Ad un’indicazione così precisa, tuttavia, si è potuti giungere solo dopo aver osservato il minimo dell’attività solare, verificatosi nel 2009;[34] previsioni del 2007 avevano prospettato in effetti due scenari possibili: quello descritto, ed un secondo in cui il picco si sarebbe verificato nel 2012 e sarebbe stato di intensità maggiore del precedente.
Alcune trasmissioni televisive hanno collegato questo secondo scenario con le profezie sul 21 dicembre 2012: in particolare è stata ipotizzata la possibilità che un picco di attività solare particolarmente intenso possa innescare una inversione dei poli magnetici terrestri con conseguenze disastrose e imprevedibili per la nostra società. Questa ipotesi, già di per sé di scarso fondamento scientifico, è comunque confutata dalle attuali previsioni relative all’attività solare fra il 2012 e il 2013.
IL FANTOMATICO PIANETA –  A novembre su un blog della Cnn un utente ha commentato: “Asteroide 2012, Nibiru distruggerà la Terra”. Peccato fosse un utente, non la Cnn. In molti però non hanno capito la differenza e hanno spacciato la notizia come fosse un allarme lanciato dal canale americano.
Ma cos’è Nibiru? Nessuno lo sa, Nasa incluso. Infatti non esiste un pianeta chiamato Nibiru. Tranne che per qualche profeta dell’apocalisse. Per loro infatti Nibiru ora si troverebbe dalle parti di Saturno pronto al mega-scontro con il pianeta Terra, in barba a tutte le leggi della fisica.
IL BUSINESS – Negli Stati Uniti, in Russia, Spagna o Francia, gruppi di catastrofisti convinti si preparano al peggio. Locazione di bunker e rifugi sotterranei, vendita su Internet di kit di sopravvivenza, riserve di acqua potabile e di razioni di cibo ad alta tenuta di conservazione.
C’è chi consulta febbrilmente il “Survivalist’s How to”, il manuale del perfetto “sopravvivente”: fra le varie cose viene spiegato come catturare un pollo, come torcergli il collo, spiumarlo, vuotarlo delle interiora, come accendere un fuoco e come cucinarlo.
Nel suo libro “Apocalisse, minaccia imminente” (editore Calmann-Lévy), Georges Fenech, sino a poco tempo fa presidente della Missione interministeriale francese di vigilanza e di lotta contro le derive settarie, testimonia : “La società californiana Vivos ha costruito venti bunker sotterranei che possono accogliere fino a 200 persone. Ogni bunker ha riserve di cibo per un anno. Il posto viene venduto a 50’000 dollari.”
In Spagna “El grupo de supervivencia Espana 2012″ ha previsto due bunker, nella Sierra de Madrid e nella Sierra Nevada, in Andalusia.
In Polonia la “Missione del faraone” si prepara al “Salvataggio della Terra e dell’Uomo 2012.”
In Italia è tenuta sotto particolare sorveglianza la setta “Non siamo soli”, di Giorgio Bongiovanni, che profetizza per il 21 dicembre l’arrivo congiunto sulla Terra dell’Anticristo e degli extraterrestri.
I FILM – Il fenomeno è stato oggetto di tre adattamenti cinematografici: il primo, datato 2001, intitolato 2012 – L’avvento del male, il secondo del 2008 intitolato 2012 – Doomsday del regista Nick Everhart, ed il terzo opera di Roland Emmerich, regista noto per film cosiddetti catastrofici, intitolato proprio 2012, che è uscito nelle sale cinematografiche il 13 novembre 2009. Quest’ultimo grande successo al botteghino e per la vendita di DVD.
I LIBRI – Lo scrittore e ufologo Whitley Strieber ha pubblicato nel 2007 un romanzo fantascientifico dal titolo 2012: The War for Souls, distribuito in Italia col titolo 2012. L’Apocalisse. Anche di questo libro è previsto un adattamento cinematografico a cura del regista Michael Bay.
Grande successo ha avuto pure 2012. La fine del mondo? curato dal presentatore di Voyager Giacobbo Roberto.
LE TANTE FINE DEL MONDO – Si sa, lo sfruttamento della paura è uno dei procedimenti più efficaci usati dai guru per attirare le loro prede; la Storia ha già conosciuto molte ondate di suicidi a seguito delle profezie apocalittiche.
Manipolati dai guru, individui singoli o gruppetti di persone possono infatti subire un brutale scompenso psicologico e passare all’atto. Di tanto in tanto viene fissata una data nella quale dovrebbe consumarsi la fine del Mondo. La prima fu in occasione dell’avvento dell’anno mille. Poi via discorrendo. Un famoso precedente al 21 dicembre fu anche l’arrivo dell’anno 2000, in occasione del quale molti falsi profeti sfruttarono le parole di Nostradamus: “Mille, non più di mille”. Il tutto affiancato anche da famigerate tesi scientifiche, come l’immancabile caduta di asteroidi o l’impazzimento delle tecnologie per una sorta di “millennium bag”.
La verità è che la fine del Mondo la stiamo vivendo giorno per giorno, con il costante deterioramento della Terra da noi causato mediante un selvaggio inquinamento e sovrasfruttamento delle risorse terrestri. Più che costruire bunker o comprare kit di salvataggio, dovremmo cominciare a rispettare l’ambiente. Forse davvero ci salveremo.
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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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