La mostra festeggia i 50 anni del museo di Van Gogh ad Amsterdam e omaggia con i Pokémon l’influenza giapponese sul pittore.
Tazze, t-shirt, tazzine, lenzuola, federe, trapunte, scarpe, pantofole, cover per telefoni e quant’altro. Ormai i quadri di Van Gogh – soprattutto Starry night e i Girasoli – li vediamo su ogni gadget. Ma ora, diventano anche dei Pokémon, ultima umiliazione inflitta a un pittore fatto morire in povertà. Incompreso nel suo genio perché troppo avanti per l’arte del suo periodo.
Si tratta di una collaborazione tra il Museo Van Gogh di Amsterdam e il franchise sempre verde dei Pokémon, al fine di celebrare il 50° anniversario del museo e con lo scopo ufficiale di “avvicinare le opere di Vincent van Gogh a un pubblico più giovane“.
Quadri di Van Gogh diventano Pokémon al Museo di Amsterdam: i dettagli
A quanto pare, a dare ispirazione per questa iniziativa il fatto che le stampe giapponesi ebbero un impatto molto profondo sull’arte di Van Gogh e sulla sua visione del mondo. Il che, a nostro avviso, sembra una forzatura.
Le date della mostra vanno dal 28 settembre 2023 al 7 gennaio 2024 e si tratterà di sei dipinti creati da artisti di The Pokémon Company. Tra questi sarà possibile ammirare;
- Pikachu in un’opera ispirata all’Autoritratto con cappello di feltro grigio (1887);
- Sunflora nascosto in una variante del famoso quadro Girasoli (1889);
- Snorlax e Munchlax che si rilassano in una creazione ispirata alla Camera da letto (1888).
Qui è possibile vedere tutte le opere:
Tuttavia, la vera chicca dell’iniziativa è il libretto “A Pokémon Adventure“, che guiderà i visitatori attraverso le opere di Van Gogh che hanno ispirato questi nuovi dipinti. Alla fine del percorso, i visitatori otterranno una carta promozionale “Pikachu x Van Gogh Museum“.
Non mancheranno poi materiali didattici online che esplorano il legame tra Van Gogh e la cultura giapponese, e un video interattivo che insegna come disegnare Pikachu.
Qui abbiamo invece parlato dei rischi di Amsterdam di sprofondare.
Fonte: Pagina Van Gogh Museum su Instagram