Vaccino Novavax come funziona: cavallo di Troia per convincere scettici?

Introduzione

Il vaccino Novavax – di cui si è sentito parlare a dicembre 2020 per poi finire nel dimenticatoio sopraffatto da altri vaccini (AstraZeneca, Pfizer e Moderna) – è tornato in auge.

Infatti, per metà dicembre potrebbe arrivare l’approvazione definitiva dell’EMA. L’organismo dell’Unione europea preposto al controllo di farmaci e vaccini prima della loro messa in commercio.

Come riporta QuiFinanza, Marco Cavaleri, a capo della task force vaccini della agenzia europea del farmaco, ha così presentato il vaccino Novavax:

I dati presentati dall’azienda parlano di un’efficacia intorno al 90% e sono comunque solidi. Credo che il vaccino possa ottenere l’approvazione per la metà di dicembre, visto che alla fine gli standard di sicurezza e qualità della produzione sono stati allineati a quelli richiesti dall’Ema e dall’Fda americana

Altro vantaggio di Novavax è che costa molto meno dei ritrovati di Pfizer e Moderna ed è di facile trasporto perché si conserva alla normale temperatura di frigorifero. Dovrebbe essere somministrato dai 18 anni in su.

Novavax, secondo la vulgata generale, dovrebbe servire proprio a convincere gli scettici del vaccino mRna. Ma c’è chi lo vede più come un cavallo di Troia per convincerli, visto che contiene sempre proteina Spike. Uno dei principali deterrenti a non vaccinarsi di molti bollati come No vax.

Vediamo meglio come funziona il vaccino Novavax.

Vaccino Novavax come funziona

Come riporta Wired, Nuvaxoid, questo il nome commerciale sarebbe il primo vaccino a subunità proteica.

Istruisce il sistema immunitario della persona che lo riceve a difendersi da un’eventuale infezione da Sars-cov-2, esattamente come gli altri vaccini finora autorizzati. Ma si differenzia da tutti gli altri finora visti in commercio perché Nuvaxoid – anziché iniettare un intero agente patogeno per innescare una risposta immunitaria (come accade nei vaccini a virus attenuati o inattivati, quelli cioè tradizionali come AstraZeneca o Johnson&Johnson), oppure materiale genetico affinché le cellule producano proteine del virus in grado di stimolare il sistema immunitario (come i vaccini a mRna o a vettore virale) – contengono al loro interno proteine purificate e appositamente selezionate per innescare la risposta immunitaria. Ma incapaci di dar luogo alla malattia, perché mancanti dell’agente patogeno stesso.

Il vaccino è costituito da minuscole particelle che contengono copie della proteina spike di Sars-cov-2 e un adiuvante – una sostanza derivante dall’albero della corteccia del sapone – che ha lo scopo di rafforzare le risposte immunitarie.

Le particelle contenenti la proteina spike sono state prodotte attraverso tecniche di ingegneria genetica: i ricercatori hanno infettato cellule di falena con un virus contente al suo interno le informazioni genetiche per produrre tante copie della proteina.

Successivamente raccolte, purificate e assemblate in nanoparticelle in grado di mimare la struttura molecolare del coronavirus, ma che non possono né infettare le cellule umane né tantomeno causare la malattia.

Iniettate insieme all’adiuvante, che è in grado di attrarre in maniera più efficace le cellule del sistema immunitario, le nanoparticelle vengono riconosciute dal corpo come estranee.

Il sistema immunitario, quindi, produce gli anticorpi e i linfociti T specificamente diretti contro la proteina spike: nel caso la persona vaccinata dovesse entrare in contatto con Sars-cov-2, esso riconoscerà la proteina spike sulla superficie del virus e sarà pronto ad attaccarlo, a impedire il suo ingresso nelle cellule sane dell’organismo e a uccidere quelle infette.

Detta in soldoni, in pratica la differenza è che mentre quelli ad mRna iniettano il messaggio per produrla, con questo iniettano direttamente le particelle della proteina. E’ una sorta di via di mezzo tra vaccino tradizionale e quello di ultima generazione.

Vaccino Novavax sicuro?

Novavax alcuni mesi fa aveva riportato i risultati degli studi clinici di fase 3 secondo cui Nuvaxoid dimostrava un’efficacia del 90% nell’evitare i sintomi di Covid-19. Con valori vicini al 100% di efficacia per quanto riguardava i ricoveri in ospedale e i decessi.

Certo, quando fecero i vaccini a mRna hanno affermato che la protezione era superiore al 90 percento. E poi invece si è rivelata molto di meno. Se è vero che il vaccino Novavax sfrutta la tecnica delle proteine ricombinante, in uso da tempo contro malattie come pertosse, epatite, meningite, herpes zoster e altre infezioni di carattere virale, il problema è sempre come si comporta il vaccino in base a questo tipo di virus.

Un conto è testare un vaccino su qualche migliaio di persone e un conto su centinaia di milioni, se non anche quasi un miliardo, sommando Usa ed Europa che stanno praticamente usando gli stessi vaccini. Escludendo a priori quelli che provengono dalle “pericoloseRussia e Cina.

Alla fine contiene sempre particelle ricavate dalla proteina spike fatte in laboratorio.

Il sentore è che alla fine questo vaccino possa essere, come detto, un Cavallo di Troia per convincere quel circa 10% più ostico. Contro cui si sta scatenando il governo e i media mainstream, benché siano una minoranza marginale, confermando che alla fine non credano nell’efficacia del vaccino Pfizer.

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