Una nessuna centomila: su RaiUno il solito circo che non risolve nulla

Una nessuna centomila: su RaiUno il solito circo che non risolve nulla

Vediamo chi sono i cantanti di Una nessuna centomila, concerto-evento contro la violenza sulle donne che andrà in scena all’Arena di Verona.

Chi sono i cantanti di Una nessuna centomila? Mentre in queste ore impazzano i rumors che vorrebbero Amadeus – nome d’arte di Amedeo Umberto Rita Sebastiani – in rottura con i vertici Rai e in procinto di passare a Nove (proprio come Fabio Fazio), sta girando in tv anche lo spot di un concerto-evento contro la violenza sulle donne.

Il quale andrà in scena nella magica Arena di Verona (ormai da anni location suo malgrado di concerti vari ed eventuali, pur nello scetticismo di alcuni esperti per i danni alla struttura) il 4 e 5 maggio, per poi essere trasmesso su Rai1 in un’unica serata.

A condurlo appunto Amadeus, tornato in Rai dopo essere stato malamente defenestrato diversi anni fa insieme alla compagna Giovanna Civitillo (che in molti ricorderanno per la mitica “scossa” che fece innamorare anche lo stesso conduttore) e osannato per gli ascolti registrati con Sanremo e per un’altra trasmissione in onda nel Prime time, sempre sulla rete ammiraglia della tivù pubblica: Affari tuoi.

Siamo comunque di fronte al solito circo mediatico, dove ad esibirsi sono nani e ballerine moderne, ovvero cantanti che vengono messi su un carrozzone “fino alla prossima città” e “tra un manifesto e lo specchio“. Gli stessi che da anni si esibiscono sul palco di Sanremo, che provengono da Amici o altri talent e che ritrovi puntualmente in ogni evento simile.

Chi sono i cantanti di Una nessuna centomila

L’elenco è bello lungo e, attingendo da ADNKronos, a capeggiarlo è l’immancabile Fiorella Mannoia (o ironicamente M’annoia), peraltro madrina dell’omonima associazione che dà il titolo alla serata. Mannoia che da anni fa la finto-impegnata sinistroide, che all’ultima edizione di Sanremo ha proposto una canzone dedicata a tutte le donne, che è arrivata pure a modificare il finale di una delle sue più celebri canzoni (Dolcemente complicate). Ma che negli anni ’70 fece da controfigura di Monica Vitti nella celeberrima scena degli schiaffi con Alberto Sordi, girata sulla spiaggia di Sabaudia. Ma scurdammece o’ passato, simmo ‘e Napule paisà!

Poi ci sono Mahmood (che nel brano sanremese Tuta Gold pure usa un epiteto pesante per il genere femminile); le scosciate Emma, Annalisa o Elodie; la ridicolizzata Ornella Vanoni; la rediviva Alessandra Amoroso. E poi Giuliano Sangiorgi, Big Mama, Fabrizio Moro, Paola Turci, Ermal Meta, Tananai, Francesca Michielin, il finto anti-confomista Achille Lauro, Brunori Sas, Noemi, l’ormai ex rocker Piero Pelù.

Dispiace poi vedere lì in mezzo artisti come Samuele Bersani e Niccolò Fabi, i quali, nonostante il successo, la dignità l’avevano preservata.

Insomma, “il carrozzone va avanti da sé“. Mentre le donne continuano a morire.

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