E’ già passato un anno da quella triste domenica sera, quando, intorno alle 22:15, il Sindaco di Pollica (Sa) Angelo Vassallo veniva freddato da 7 colpi di pistola mentre rientrava a casa. Ancora sconosciuti sia mandante/i che esecutore/i.
UN SINDACO ANTI-CAMORRA – Benché allo stato attuale la matrice dell’attentato sia ancora ignota, si avanza l’ipotesi che il suo omicidio sia stato ordinato dalla Camorra, al fine di punirlo per la sua ferma opposizione ai loro loschi progetti. Vassallo era impegnato infatti – anche fisicamente in prima persona – al controllo del porto affinché le attività ittiche si svolgessero in modo libero e trasparente; si opponeva fermamente agli spacciatori, dato che la droga, ovviamente, era giunta anche lì; si opponeva all’abusivismo edilizio per ostacolare il deturpamento delle spiagge.
Il suo impegno è palpabile giungendo sulla splendida costa di Pollica, di cui Pioppi e Acciaroli sono due splendide frazioni sul mare. Fregiate, non a caso, della Bandiera blu.
ININTERROTTAMENTE IN CARICA DAL 1995 – D’altronde, il rispetto per l’ordine pubblico e per la natura sono sempre stati un pallino di Vassallo. Un senso del dovere che gli è costata la vita. Sindaco di Pollica per tre mandati consecutivi dal 1995 al al 2010, nel 2010 si era presentato per un quarto mandato: unico candidato, rieletto il 30 marzo con il 100% dei voti. Esponente del PD, in passato aveva ricoperto anche l’incarico di consigliere provinciale a Salerno tra le file della Margherita. Oltre alla carica di sindaco, ricopriva anche quella di presidente della Comunità del parco, organo consultivo e propositivo dell’ente Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano.
IL LIBRO – Suo fratello Dario, dermatologo, con il suocero Nello Governato (ex calciatore di serie A e giornalista) ha scritto un grande ritratto amoroso di Angelo: si intitola Il sindaco pescatore (edito Mondadori, 138 pagine, 17 euro) uscito venerdì in libreria con la prefazione di Riccardo Iacona.
Invitato a dare un parere sulle indagini che non hanno portato ancora a nulla, Dario amaramente risponde: «I giudici che seguono il caso sono brave persone e sanno fare il loro mestiere. Lasciamoli lavorare. Ma a me sembra tutto “sottosopra”. Siamo ancora lontanissimi da una soluzione. Per me è dura. Ho fame di una verità totale, sono mosso da rabbia e anche da un rifiuto della realtà. Mi angoscia soprattutto il fatto che non vedrò più Angelo, che non potrò abbracciarlo né scherzare con lui…».
Angelo Vassallo era chiamato scherzosamente il Sindaco pescatore, data la sua attività imprenditoriale nel settore ittico.
Una sua massima era «Chi è stato una vita per mare non può avere paura degli uomini». Il modo con cui affrontava i malintenzionati ne è la palese dimostrazione.
Come fatto in occasione della sua morte, lascio di seguito un mio breve video di Acciaroli. Il modo migliore per commemorare il suo impegno. Nella speranza che chi ha voluto la sua morte, venga finalmente consegnato alla Giustizia.lento e Vallo di Diano.
:'( è già passato un anno…a me sembra ieri,anche grazie alla lentezza delle NON indagini..Barbara