Toscana rischia emergenza rifiuti come Napoli e Roma

Toscana rischia emergenza rifiuti come Napoli e Roma

La Toscana è una delle regioni italiane più efficienti dal punto di vista dei servizi. Oltre ad essere rinomata dal punto di vista turistico per le varie bellezze – artistiche e paesaggistiche – nonché prelibatezze enograstronomiche con le quali delizia residenti e visitatori. Ma anche questa eccellenza italiana ha le sue pecche, e rischia una emergenza rifiuti.

La gestione dei rifiuti in Italia, si sa, ha “regalato” molti casi di cronaca imbarazzanti. Le più rinomate sono quelle che hanno riguardato Napoli e quella che riguarda Roma. Dove però il sindaco Gualtieri ha firmato per la nascita di un Termovalorizzatore, osteggiato dalla precedente Giunta Raggi, a guida Cinquestelle.

Ma torniamo alla emergenza rifiuti in Toscana.

Emergenza rifiuti in Toscana: le situazioni più critiche

A denunciare una situazione ambientale sull’orlo del collasso è il deputato leghista Manfredi Potenti. Il quale incarna l’ormai stabile penetrazione della Lega in quella che è una rinomata regione “rossa“, un po’ come l’Emilia Romagna. Essendo stato eletto in una circoscrizione che comprendeva anche le province notoriamente tendenti a sinistra Livorno e Pisa.

Potenti è vicepresidente della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari, membro permanente della Commissione Giustizia e Ambiente. Il che gli ha consentito di addentrarsi ulteriormente nel cuore del problema.

Come riporta Il Giornale, ad Empoli il sindaco Brenda Barnini (Pd) si rifiuta di far costruire il gassificatore sul proprio territorio, scatenando le ire del governatore della sua stessa parte politica Giani. Mentre a Carrara il sindaco Serena Arrighi (sempre di centro-sinistra) deve invece fra fronte allo smaltimento degli scarti della lavorazione del marmo, rischiando di determinare la paralisi di un intero settore, con pesanti ricadute economiche.

Il senatore Potenti ha portato la questione emergenza rifiuti in Toscana fino al Senato:

Si torna al solito problema delle discariche. La saturazione di quella di Montioni (Grossetto) ha messo in preallarme la filiera marmifera, non essendovi allo stato attuale spazi alternativi ove collocare le migliaia di tonnellate annue prodotte

La discarica di Montioni, peraltro, non è nuova alle cronache. Basta solo dire che viene chiamata in modo poco confortante “la porta dell’inferno”. Si trova nel bel mezzo di un parco naturale e i cui scarti sono stati ritenuti pericolosi per la salute, andando a compromettere le falde acquifere.

Emergenza rifiuti in Toscana: le soluzioni

Proseguendo il viaggio tra i rifiuti toscani, dal settore della carta della lucchesiaPieretti (Assocarta) nel 2019 – alle concerie di Santa Croce sull’Arno, sono anni che viene richiesta la creazione di termovalorizzatori.

Dunque, per una regione che vanta molte attività produttive, anche eterogenee tra loro, nonché una ricchezza naturalistica da difendere, i termovalorizzatori sembrano essere inevitabili.

Ad essi però va accompagnato un ulteriore sforzo di riconvertire in chiave green il sistema produttivo delle aziende toscane. Per quello che Manfredi Potenti chiama New Green Deal.

Il senatore non manca di denunciare la penetrazione delle criminalità organizzate anche nello smaltimento dei rifiuti in Toscana. D’altronde si sa, laddove lo Stato arretra, le mafie avanzano.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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