Una ricerca olandese mette in dubbio l’imparzialità di Testa o croce. Vediamo le origini e perché si chiama così.
“Testa o croce” con la monetina è un metodo antico utilizzato per stabilire tante cose confidando nell’imparzialità del metodo. Nel calcio per esempio, è il metodo per stabilire quale squadra possa scegliere tra il pallone o la metà campo da cui iniziare a giocare (si ricorderà la mitica scena di Fantozzi, con la monetina che si perde nel fango).
Non solo: in passato è stato anche utilizzato perfino per scegliere il vincitore di una partita, come accadde nella mitica semifinale tra l’Italia di Ferruccio Valcareggi e l’Urss di Mikhail Yakushin agli Europei del 1968, decisa dopo il 2-2 appunto dalla monetina da 100 lire. Scelse testa. Ci andò bene e vincemmo anche quella competizione, il primo e unico europeo fino a quando la nazionale non ha vinto con Mancini 2 anni fa.
Tuttavia, Testa o croce con la monetina non sarebbe un metodo imparziale. A dirlo una ricerca recente.
Testa o croce non sarebbe imparziale
Come riporta Il Corriere della sera a dire che Testa o croce non sia imparziale, è stata una ricerca sperimentale condotta all’università di Amsterdam, sotto la guida professor Eric-Jan Wagenmakers. Per decretarlo, quest’ultimo ha arruolato prima 5 studenti, che hanno compiuto 15mila lanci ciascuno. Poi altri volontari, per un totale di 48 che hanno gettato in aria 46 dischi di valute diverse, così da ottenere un risultato imparziale e non inficiato da peso e forma della moneta.
Orbene, i test registrati sono stati in totale 350.757. E nel 50,8% dei casi ha prevalso il lato «superiore». Cioè il lato che al momento del lancio è posto all’insù. Certo, Parliamo di una superiorità molto esigua e magari con ulteriori lanci avrebbe anche potuto assottigliarsi, se non addirittura invertirsi in favore del lato opposto.
Come sempre, insomma, la ricerca ha bisogno di nuovi approfondimenti. Magari si affideranno milioni di lanci a robot basati sull’intelligenza artificiale. Vedremo chi si prenderà la briga.
Quali sono le origini di Testa o croce?
Già nell’antica Grecia troviamo l'”Ostrakinda” (gioco del coccio, o della conchiglia) un passatempo per ragazzi. Funzionava così: due avversari coloravano la faccia esterna di una conchiglia di nero, e lasciavano bianca quella interna. Uno dei due lanciava quindi in aria la conchiglia, mentre l’altro doveva indovinare quale faccia (nera o bianca, la formula greca era “nyx kai hemera“, giorno o notte) essa mostrasse una volta a terra. Anche gli antichi romani usavano questo metodo come gioco.
Perché si chiama Testa o croce
Il nome testa o croce deriva dal fatto che nel 754 l’imperatore iconoclasta Costantino V fece sostituire l’effige di Cristo con una croce, mentre restava sull’altro lato della moneta la sua immagine, molto probabilmente per ego. Da qui l’attuale denominazione.
Qui abbiamo parlato dei giochi da tavolo che valgono di più.