S. Pellegrino (chiamato anche Sanpellegrino) è un noto marchio di acqua minerale italiana di proprietà di Sanpellegrino S.p.A., che fa parte del più ampio universo della multinazionale Nestlé (più precisamente del gruppo Nestlé Waters). L’acqua S. Pellegrino sgorga a San Pellegrino Terme, in provincia di Bergamo, a 358 metri sul livello del mare.
Orbene, è la prima vittima illustre della crisi energetica che sta attanagliando il nostro paese, che sta portando anche alla difficoltà di reperimento dell’anidride carbonica per produrre bevande gassate. Oltre al costo del vetro, che sta mettendo in crisi anche i prestigiosi vini francesi, e di altre forme di packaging.
Dunque, lo stabilimento di Ruspino, a Bergamo, proprio dove l’acqua viene imbottigliata, si è dovuto fermare per alcuni giorni. Ma potrebbe chiudere per sempre.
Crisi energetica: si ferma Sanpellegrino
Come riporta Libero, le cause della, per ora, breve chiusura, sono riconducibili al rialzo dei prezzi delle energie che rendono costose la sua estrazione e la sua produzione. Per non parlare poi dell’aumento del costo di vetro, plastica, alluminio e cartone.
L’azienda ci tiene però a sottolineare:
Nonostante il generalizzato problema di carenza delle materie prime che coinvolge tutti i settori e il protrarsi della situazione di estrema difficoltà dei produttori di Co2 l’azienda continua a ricercare nuove linee di approvvigionamento con l’obiettivo di ritornare il prima possibile al normale flusso di produzione
Anche all’estero non mancano situazioni analoghe. Un anno fa alcune aziende del Regno Unito denunciavano già il problema, chiedendo al governo di intervenire in fretta.
Ma a parte il settore beverage, a spaventare è quello sanitario, dove l’anidride carbonica viene spesso utilizzata. Problemi su problemi, causati da folli scelte geopolitiche.
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