Tra buona condotta, indulti, libertà vigilata e altri salvacondotti, il reato di omicidio è stato fortemente depenalizzato.
Lo so, il titolo è forte, ma tant’è. In Italia, almeno in teoria, ci sarebbe l’ergastolo per chi commette un omicidio. Poi dall’omicidio si è passati a una pena massima di 30 anni.
Tuttavia, i tanti casi di cronaca che si sono susseguiti negli ultimi decenni, hanno dimostrato che tra buona condotta, indulti, libertà vigilata, per un reato di omicidio si finisce per scontare una pena di carcere puro di poco più di dieci anni.
Certo, non mancano casi di chi ha scontato qualche anno in più, magari superando i vent’anni. Ma parliamo di casi rari, particolarmente gravi. Il tutto, per la disperazione di quanti, oltre a dover subire la perdita di un proprio caro o di più cari, devono anche subire il torto di pene ridicole inflitte a chi glieli ha sottratti.
Reato di omicidio, ci si mette anche il diritto all’oblio
Inutile fare nomi e cognomi, ognuno si farà la propria idea. Anche perché si rischia poi di dover subire la puntuale richiesta di rimozione del proprio nome grazie a quell’obbrobrio chiamato “diritto all’oblio“. Che toglie il diritto all’informazione in nome di una fedina penale che deve tornare vergine, almeno mediaticamente. Anche quando si tratta di un reato di omicidio.
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