A precederla su questo trono sono state Ravenna, Cagliari, Lecce-Perugia e Siena nel 2015; Mantova nel 2016; Pistoia nel 2017 e Palermo nel 2018.
Purtroppo per Parma, però, l’investitura è arrivata in un anno funesto. E non solo perché bisesto come vuole la vulgata popolare. Infatti, l’Italia tutta – e in particolar modo soprattutto l’Emilia insieme a Lombardia e Veneto – sta facendo i conti con il Coronavirus Covid-19 partito dalla Cina.
Infatti, tutte le iniziative sono state sospese, in attesa di tempi migliori. E chissà che non si proroghi il titolo anche ai primi mesi del 2021. Per consentire alla città parmense di recuperare.
Da tempo, però, mi incuriosiva il fatto che a Parma avessero tutti – o quasi – la “r” moscia. E facendo una ricerca, ho trovato qualche possibile motivo che riporto di [sta_anchor id=”parma”]seguito[/sta_anchor].
Parma e la r moscia: i possibili motivi
Come riporta Marie Claire, in un articolo dedicato proprio alla designazione di Parma capitale della cultura italiana 2020, si parla anche della proverbiale “r” moscia che contraddistingue il parlare dei cittadini di questa città.
Il tutto sarebbe colpa di Maria Luigia D’Austria, che avrebbe cambiato per sempre il volto di Parma. Motivo? Al suo arrivo aveva trovato un Ducato povero e oppresso dai debiti. E lei lo risollevò dando priorità alle opere pubbliche (la cara vecchia edilizia per molti volano dell’economia).
Fece costruire strade e ponti, diede impulso alla cultura rendendola accessibile anche alle fasce più povere, finanziò quella che oggi definiremmo la ricerca in campo medico e agricolo.
Era il 1816, era una donna, divorziata e che in seconde e terze nozze sposò uomini di rango inferiore.
E cosa c’entra la “r” moscia di Parma direte voi? Quando è arrivata parlava in francese e, nonostante fosse risoluta nel volersi “italianizzare“, le è rimasto l’accento francese, ovviamente. Ma i parmigiani la amavano a tal punto da imitarne la pronuncia. Uso che si sarebbe così tramandato nei secoli.
Se questa motivazione vi appare moscia proprio come la “r” dei parmensi, ce ne sarebbe un’altra. E questa volta di un esperto. Il Corriere di Bologna riporta altre tesi in un articolo di anni fa.
Più che a Parma la “r” si sente a Fidenza e a Salsomaggiore, di là dai due fiumi in quanto là abitavano tutte le truppe, mentre in città ci stava solo la corte.
Gene Gnocchi, fidentino doc con «r» superuvulare invoca un amico esperto: Giovanni Petrolini, glottologo di grande fama, docente universitario.
Secondo Petrolini quella dei francesi sarebbe una
«Tesi debole. Le truppe hanno inseminato? Il seme non trasmette la fonetica. No no, qui la “r” risalirebbe a qualcosa di più antico, è una questione di sostrato, di interferenza linguistica: la cosa dipenderebbe da una lingua non più parlata che prima di sparire ha influenzato quella soppiantata».
Anche il professor Petrolini, insomma, non è sicuro. Tuttavia, si finisce sempre lì. Popoli passati da quelle zone, che avrebbero mescolato il loro modo di parlare con la comunità locale.
Percé a Parma si parla con la “R” moscia?
Un nostro lettore, ci dà un’altra possibile spiegazione. Derivante dal cosiddetto “modello imitativo“. Ecco il video che ne parla:
“R” moscia a Parma da cosa dipende
Detto del fenomeno “r” moscia a Parma, vediamo in breve da cosa dipende questa inflessione linguistica. Come riporta Focus, avrebbe 2 tipi di origine.
La prima è l’inflessione dominante nella zona di origine: per esempio, nelle zone del Parmense e dell’Alessandrino il fonema “r” risente di influenze dialettali e viene trasmesso e appreso in modo non corretto.
Seconda origine: la Difficoltà di lingua. Questo disturbo fonologico è dovuto a una difficoltà di motilità (cioè capacità di movimento) dell’articolazione della lingua.
“R” moscia come si cura
A prescindere dalla causa, a qualsiasi età è possibile rimediare ed impostare una corretta pronuncia della “r” con specifici esercizi per stimolare la motilità della parte anteriore della lingua. Occorre però farsi seguire da un logopedista, lo specialista che rieduca le persone che soffrono di disturbi del linguaggio.
Se ne parla anche in questo video
Sebbene, tutto sommato, abbia il suo fascino signorile e può essere preservata tranquillamente.
non è moscia, è una r che si definisce come “uvulare”. la prima, che suona come una “v” (vi ricordate scalfaro?) è un difetto di pronuncia, la seconda, che è una r che si fa con la lingua quasi ferma, è un modo di pronuciare la r tipico di alcune popolazioni il cui modo di parlare è influenzato dall’origine gallica (vedi francesi, il parmigiano fa parte delle lingue gallo-italiche). è ovvio che le origini della pronuncia non sono da riferirsi a maria luigia (che tra l’altro, in quanto d’austria, era di vienna e come tutti quelli di vienna non credo fosse nota per l’accento francese), ma sono bensì molto più remote e si perdono nel tempo ancor prima della colonizzazione romana.
Ciao, ecco il video ufficiale di risposta: https://youtu.be/IZcI0A7MK0U
Ciao, video inserito nell’articolo. Grazie
E’ il modello imitativo, lo spiegano qui https://www.youtube.com/watch?v=7qFE-Dk5_wk
Grazie, interessante.