La Serie A 2023/2024 non è ancora iniziata, sebbene le squadre stiano iniziando i propri ritiri e stiano presentando le nuove maglie. Sono invece lontani i tempi delle presentazioni dei grandi campioni di calcio, che ormai arrivano in Italia a fine carriera, a mo’ di cimitero degli elefanti. La nuova Helldorado sono i paesi arabi.
Tornando alle maglie delle squadre di Serie A, e non solo, sta facendo molto discutere un’indagine condotta dalla società tedesca Pr Marketing, la quale svela il disequilibrio stratosferico che c’è tra i costi di produzione delle stesse e il prezzo col quale sono rivendute.
Certo, non viviamo sulla Luna e certe cose le intuivamo già. Ma scandalizzarsi è sempre d’obbligo. Ecco le cifre.
Il prezzo delle maglie da calcio e quanto costano realmente
LaRepubblica riporta le cifre snocciolate da Pr Marketing: per produrre una singola maglia da calcio ci vogliono in media 10 minuti, pagati a dieci centesimi al minuto. Praticamente un euro a maglia. In un’ora una lavoratrice — quasi sempre si tratta di donne — può arrivare a fare sei maglie guadagnando così sei euro lordi. La produzione avviene in Asia, dove la manodopera è a bassissimo costo. Maglie che poi sono rivendute a ben oltre 100 euro, toccando anche i 120-130 euro.
Il business delle maglie da calcio è fiorente: negli ultimi 20 anni, malgrado recessioni varie ed eventuali, la vendita di divise replica di quelle indossate dai professionisti, è aumentata del 157%. La Premier League addirittura del 167%.
Nella Top 10 per vendita di maglie da calcio troviamo il Liverpool, che guida la classifica con 1,8 milioni di pezzi venduti. Seguono Manchester United, Real Madrid e Barcellona. La prima italiana è la Juventus con 680mila maglie, ma si trova solo al 9° posto, ma ciò grazie anche all’effetto Cristiano Ronaldo.
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